Overblog
Segui questo blog Administration + Create my blog
30 maggio 2015 6 30 /05 /maggio /2015 08:57
un vero e proprio laboratorio naturale per le sue proprietà benefefiche

un vero e proprio laboratorio naturale per le sue proprietà benefefiche

Conosciuta Dai Più venire insignificante erba urticante , l ' ortica E in Realta un prodigio della natura . Secondo la teoria della Segnatura rerorum L'Ortica brucia venire i dolori reumatici e infatti servono proprio a combatterli: basta sfregare l'ortica su Una parte dolorante e DOPO un arrossamento initial si ha un Effetto revulsivo benefico che fa scomparire il dolore. E L'acido formico prodotto Dalle foglie per difendersi Dagli animali e dall'uomo Che possiede quest'effetto medicamentoso. L'ortica e Una pianta erbacea perenne il Suo nome deriva dal latino urere bruciare, proprio per l'irritazione provocata Dai Suoi urticanti peli . Dall'otica nel Medioevo si ricavava un tessuto resistente simile alla canapa. L'ortica Contiene flavonoidi, carotenoidi, ammine , oli essentiali, vitamine, Clorofilla, acido formico, ferro e MOLTI minerali. L'ortica ha Proprietà diuretiche, depurative, antigottose , antireumatiche, emostatiche, galattogene, antianemiche E quindi Utile in Caso di devo, reumatismi, emorragie, acne, diabete, anemia e diarrea. In tintura madre : 40 gocce tre Volte al di in mezzo bicchiere acqua In tisana decotto al 5 per cento: bollire 10 Minuti. Pianta fresca . Le sommità si lasciano bollire per pochi del Minuti Si beve l'acqua MENTRE la pianta bollita si consuma con olio e limone a mo 'di verdura cotta: presa in codesto modo per 15 giorni Risolve i Casi anemici Rapidamente. Facendo macerare la pianta in acqua per 24 ore si ottiene un liquido antiparassitario per piante ed animali. In lozione per uso esterno in acqua e alcool servire per rafforzare i capelli e per l'alopecia aerata. Con l'ortica la natura ci Cosa ottieni un vero e proprio laboratorio chimico, Una farmacia naturale un prezzo irrisorio: a noi saperlo sfruttare.
















Condividi post
Repost0
29 maggio 2015 5 29 /05 /maggio /2015 16:02
Donne attenzione ai contraccettivi

Pillole contraccettive, moderne e innovative soluzioni contro le gravidanze indesiderate e per rapporti occasionali più sereni. Essendo dei farmaci, portano con sé anche rischi e controindicazioni, che è giusto valutare onde evitare gravi ripercussioni per la propria salute. Ha sconvolto ad esempio l'opinione pubblica la notizia di una ragazza inglese, Fallan, di soli ventun'anni morta qualche giorno fa a causa di un'embolia polmonare. Con i medici che hanno comunicato ai suoi genitori, devastati dal dolore, che la morte della giovane sarebbe stata causata proprio dalla pillola contraccettiva che stava assumendo da solo tre settimane. Inizialmente avevano pensato a semplici attacchi d'ansia che causavano difficoltà respiratorie. Poi la situazione è drammaticamente precipitata.

Ma a parte questi casi fortunatamente isolati, un campanello d'allarme reale deriva da uno studio epidemiologico inglese (Nottingham University), pubblicato sull'autorevole rivista medica inglese British Medical Journal. Determinate pillole contraccettive causerebbero gravi coaguli di sangue, che porterebbero fino a mortali trombosi. Vediamo i dettagli.

Ad essere incriminate sono le pillole di terza generazione

Come riporta il Corriere della sera, ad essere particolarmente pericolose sono le nuove pillole anticoncezionali di più recente introduzione e oggi molto diffuse. Esse contengono desogestrel, gestodene, drospirenone e ciproterone, e lo studio ha associato queste sostanze con il rischio di tromboembolismo venoso. Quest'ultima è una patologia che comprende sia gli episodi di trombosi a carico delle vene profonde (ossia quelle presenti soprattutto nelle gambe), sia i casi di embolia polmonare, causa di morte ancora oggi. Per arrivare a questi risultati, i ricercatori hanno utilizzato un campione di diecimilacinquecento donne tra i quindici e i quarantanove anni con trombosi venosa e un altro con quarantaduemila donne della stessa età e con gli stessi fattori di rischio ma senza trombosi. Quest'ultimo utilizzato come gruppo di controllo. Si è inoltre scoperto che le donne che utilizzavano contraccettivi orali cosiddetti di seconda generazione, ossia meno recenti presentavano, rispetto a quelle che non li assumevano, un rischio aumentato di quasi tre volte di sviluppare episodi di tromboembolismo venoso.

Dunque prima di usare contraccettivi meglio sempre informarsi bene e non procedere con leggerezza. Perché qualche ora di piacere può costare la vita o comunque avere gravi ripercussioni sulla propria salute.

Condividi post
Repost0
27 maggio 2015 3 27 /05 /maggio /2015 09:26
Lampadine a risparmio energetico? ma......

Da più di un decennio continuiamo ad attribuirle un ruolo salvifico nella lotta ai cambiamenti climatici, senza renderci conto delle innumerevoli problematiche sotto il profilo della salute e dello stesso ambiente.
Ci siamo già occupati del tema su Terra Nuova, scatenando non poche perplessità. Adesso l’argomento viene affrontato anche da Aduc e riportato su Il Consapevole, attraverso la diffusione di ulteriori pubblicazioni scientifiche e di un appello lanciato da David Price, coordinatore della Spectrum Alliance, nell’ambito della più vasta campagna di sensibilizzazione in Europa sulle conseguenze sulla salute originate dall’uso di questo genere di illuminazione.

Da settembre 2012 sono state messe al bando in tutta l’Unione Europea le lampadine a incandescenza per fare spazio a quelle a minor consumo energetico. Ma a quale costo?[Dioni: Fanno eccezione le lampadine a incandescenza per usi specifici (es. frigo, forno, ecc…). Le scorte di tutte le lampadine incandescenti presso i rivenditori e i magazzini potranno essere comunque vendute fino ad esaurimento.]
Le lampadine fluorescenti compatte -CFL-(note come lampadine a basso consumo energetico) possono infatti provocare invece ulteriori gravi danni a fasce di popolazione affette da patologie quali il Lupus, forme di dermatite o eczema, elettrosensitivita’, autismo, epilessia, emicrania, alcuni tipi di porfiria, e molte altre ancora che possono soffrire gravi e dolorose reazioni all’illuminazione a basso consumo.
Queste beneamate lampadine, distribuite a destra e manca da associazioni ambientaliste e da fornitori di energia elettrica (già questo dovrebbe far pensare), presentano purtroppo tre principali problemi: le radiazioni elettromagnetiche, il mercurio e le radiazioni UV.

Misurazioni eseguite dimostrano che le LFC generano potenti campi elettromagnetici a poca distanza dalla sorgente, fino ad un metro di distanza (1). Il centro indipendente di ricerche francese CRIIREM (Centre de recherche et d´information sur les rayonnements e’lectromagne’tiques) sconsiglia pertanto di utilizzare lampadine a basso consumo energetico a brevi distanze, come ad esempio per illuminare i comodini delle camere da letto o le scrivanie (2). La messa al bando delle lampadine ad incandescenza portera’ quindi ad un aumento delle persone sottoposte ad alti livelli di radiazioni elettromagnetiche.
Esistono, inoltre, indicazioni che il campo elettromagnetico generato dalle LFC puo’ viaggiare all’interno dei cavi elettrici esponendo le persone alla cosi’ detta “elettricita’ sporca” in tutta l’abitazione. Uno studio pubblicato nel giugno del 2008 dall’American Journal of Industrial Medicine segnalava che questa elettricita’ sporca aumenta di 5 volte il rischio di contrarre il cancro (3). L’effetto dannoso dell’elettricita’ sporca e’ stato evidenziato anche dalle ricerche condotte dalla ricercatrice canadese Marta Havas (4).
Le lampade alogene a basso voltaggio (12V) possono anch’esse essere dannose a causa del campo elettromagnetico generato dal trasformatore. Cio’ succede in particolare con le radiazioni emesse dai “trasformatori elettronici” che possono contaminare anche le condutture generando elettricita’ sporca.
Le lampade alogene a 220 V non hanno invece questo effetto.

Mercurio
Le LFC contengono da 3 a 5 mg di mercurio, una sostanza estremamente tossica per il cervello, il sistema nervoso, i reni ed il fegato. Sebbene si dica che le LFC hanno un basso contenuto di mercurio, questo quantitativo e’ piu’ che sufficiente a causare seri danni alla salute. In modo particolare sono a rischio le donne in stato di gravidanza ed i bambini piccoli, poiche’ il mercurio influisce sullo sviluppo del cervello e del sistema nervoso del feto e del neonato.
Valutazioni eseguite dimostrano che quando una lampadina a basso consumo si rompe i vapori di mercurio si diffondono e le emissioni superano di gran lunga i livelli di sicurezza per svariate settimane dalla rottura (5). Le lampadine che non vengano smaltite correttamente potrebbero rompersi nei camion della spazzatura, diffondendo i vapori di mercurio sulla citta’, o finire nelle discariche dove il mercurio puo’ contaminare aria, acqua e suolo. Di conseguenza, la messa al bando delle lampadine ad incandescenza ed il conseguente aumento dell’utilizzo delle LFC portera’ centinaia di chilogrammi di mercurio direttamente nelle nostre case e nelle nostre strade.


Radiazioni-UV
Le lampadine a risparmio energetico emettono una quantità superiore alla media di raggi ultravioletti e quindi potrebbero aumentare il rischio di cancro alla pelle soprattutto per chi lavora ore e ore vicino alle fonti di luce. L’allarme arriva dal quotidiano britannico Guardian. La Health Protection Agency (HPA) ha condotto uno studio sui vari modelli di lampadine a risparmio energetico disponibili sul mercato, e ha verificato che il modello non incapsulato emette livelli troppo elevati di radiazioni UV-C in 9 casi su 53. A 2 centimetri di distanza dalla lampadina ci si trova esposti a un livello di emissione ultravioletta paragonabile a quello della luce solare diretta in un giorno d’estate.
Le LFC senza il doppio guscio protettivo (ed anche alcuni tipi di lampade alogene) emettono radiazioni UV-B e tracce di UV-C. E’ ben noto che questo tipo di radiazioni sono dannose per la pelle (i.e. tumore della pelle) e per gli occhi (i.e. cataratta). Diversi studi, infatti, dimostrano che le lampade fluorescenti aumentano il rischio di contrarre tumori della pelle (6).
La British Association of Dermatologists sostiene che le persone che soffrono di alcune malattie della pelle o che sono sensibili alla luce accusano un aggravamento dei loro sintomi in conseguenza dell’uso di lampadine a basso consumo energetico (7). Perfino individui senza problemi cutanei preesistenti possono sviluppare sul viso sintomi allergici e/o lesioni simili alle ustioni da sole (8).
La protezione supplementare del doppio guscio sulle LFC puo’ circoscrivere il problema delle radiazioni UV, ma fintantoche’ saranno vendute LFC senza doppia protezione, le razioni UV continueranno ad essere un alto fattore di rischio.
“Una esposizione ai raggi UV-C, anche limitata, causa danni al DNA”, spiega Anthony Carr della Sussex University. “Il rischio più immediato – soprattutto per le categorie professionali che lavorano sotto la luce ravvicinata e continua di queste lampade, come gli orafi – è un arrossamento della pelle simile a una scottatura, ma è presente anche un limitato rischio di cancro della pelle”.


Ulteriori problemi
Altri problemi correlati all’uso delle LFC comprendono il tremolio della luce — che puo’ provocare mal di testa, affaticamento della vista e problemi di concentrazione (9) — e l’alta percentuale della componente blu della luce che, come e’ risaputo, diminuisce la produzione di melatonina, che a sua volta puo’ causare disturbi del sonno, tumori, attacchi di cuore.


Cosa fare?
Dobbiamo anche ricordare che la luce migliore rimane la luce naturale, che potremmo sfruttare al massimo anche all’interno delle nostre abitazioni. Una vecchia lampada ad incandescenza ci da sicuramente una luce più calda e gradevole delle nuove fredde luci a risparmio energetico. Potete acquistare su internet o in alcuni negozi che hanno rimanenze, ancora le lampadine ad incandescenza.

Condividi post
Repost0
25 maggio 2015 1 25 /05 /maggio /2015 09:13

Ecco il decreto sui Rimborsi per sanare le malefatte della legge Fornero!
Il presidente del Consiglio ha Annunciato i Meccanismi di Rimborso per i pensionati Che Hanno subito il Blocco dell'indicizzazione degli assegni al Costo della vita, giudicato poi incostituzionale Dalla Consulta. Ecco le Cifre dell'Annunziata dal premier: Il Valore dei Rimborsi una tantum e Quello degli adeguamenti annui Che partiranno dal 2016 e Saranno quindi Permanenti. Vieni mostra la tabella elaborata da ll'Ufficio Studi della Cgia di Mestre, in tasca ai pensionati Interessati dal Blocco Andrà Molto Meno di Quanto sarebbe spettato Applicando integralmente il diritto al Rimborso. Nella fascia bassa Più citata dal premier, Quella delle PENSIONI lorde da 1,700 € al mese, la Perdita Cumulata dei Periodi di Blocco (TRA fermata Agli adeguamenti nel 2012-2013 ed Effetto trascinamento Sugli successivi anni) ammonta a € 2,970. Se si conside il Rimborso Previsto (750 euro), restano esclusi Dalla restituzione Oltre € 2,200. Il divario Aumenta un circa 3,500 € per Gli assegni lordi da 2,700 € al mese. D'altra parte, l'intento del Governo e Stato proprio minimizzare l'Impatto sui conti (verranno spesi 2,18 miliardi Contro i 18 miliardi massimi ipotizzati); resta da vedere se la Consulta riterrà SUFFICIENTE This Rimborso - e la SUA progressività - un modificare Il Giudizio di incostituzionalità sulla misura voluta a Suo tempo dal Governo Monti.


PENSIONI: GLI Importi CHE verrano RIMBORSATI
PENSIONE LORDA PERDITA 2012-2015 UNA TANTUM Adeguamento indicizzazione DAL 2016
1.700 EURO 2,970 € 750 € 180 €
2.200 EURO 3,284 € 450 € 99 €
2.700 EURO 3,735 € 278 € 60 €
3.200 € 4,180 EURO zero zero
NOTA BENE: Perdita Periodo 2012 - 2015 ammontare

complessivo di Quanto Ricevuto in Meno Dai pensionati nel Periodo 2012 e 2015, causa della mancata rivalutazione delle PENSIONI nel Periodo 2012 e 2013 e dell'effetto trascinamento che sì E Verificato nel 2014 e il 2015.

Condividi post
Repost0
21 maggio 2015 4 21 /05 /maggio /2015 20:06
La teoria della segnatura: cos'è?

Secondo questa teoria, detta anche Signatura Rerorum (Firma delle Cose), negli astri, negli animali, nelle piante, nelle pietre, nel corpo umano, esiste un legame segnalato da una “firma” (segno), che vincola tra loro le cose appartenenti alla stessa natura o che hanno le medesime funzioni.
Quando non esisteva ancora la farmacologia moderna, i medici antichi si servivano delle piante e dei loro estratti per curare o per mantenere il corpo in salute, ricorrendo alla Teoria delle Segnature.
Questa dottrina permetteva agli uomini di individuare le piante ed associarle agli organi che avevano bisogno di adeguate terapie.
Il presupposto teorico alla base di tale teoria, lo ritroviamo negli scritti diPlotino, fondatore del Neoplatonismo. Il filosofo infatti affermava che ogni essere che si trova nell’universo, secondo la sua natura e costituzione, contribuisce alla formazione dell'universo stesso, col suo agire e con il suo patire, nella stessa maniera in cui ciascuna parte del singolo animale, in ragione della sua naturale costituzione, coopera con l’organismo nel suo intero, rendendo quel servizio che compete al suo ruolo e alla sua funzione. Ogni parte, inoltre, dà del suo e riceve dalle altre, per quanto la sua natura recettiva lo consenta.
Allusioni alla Segnatura sono presenti in alcuni scritti di Ippocrate e Galeno, ma è con Paracelso, il quale sosteneva che il medico non doveva assolutamente trascurare la “forma dei semplici” (termine con cui si indicavano, a quei tempi, le piante), che questa tecnica assunse il ruolo di una teoria medica. Il medico ed alchimista svizzero rese popolare, agli inizi del “500”, la Dottrina della Segnatura, che successivamente, nel 1600, ritornò alla luce grazie al tedesco Jacob Böhme.

La segnatura della forma e del colore

In base alla Signatura Rerorum, se una parte della pianta riproduce il colore di un organo o di una parte del corpo umano, può essere utilizzata per curarne le patologie (Segnatura del colore). Ad es. piante con fiori gialli come il tarassaco, servivano a curare l’ittero; piante con parti rosse, le malattie del sangue. Se una parte della pianta riproduce la forma di un organo o di una parte del corpo umano, puo’ essere usata per curarne le malattie (Segnatura della forma). Ad es. i frutti della portulaca servivano
a curare le patologie renali, avendo una forma simile ai reni.

  • L’equiseto, o coda equina, veniva impiegato per la cura delle malattie della colonna vertebrale.
  • La noce somiglia ad un encefalo in miniatura, con un emisfero destro e sinistro. Perfino le rughe o pieghe della superficie richiamano la neocorteccia cerebrale. Oggi sappiamo che le noci aiutano a sintetizzare vari neurotrasmettitori.
  • Avocado e pere sono mirati alla funzione e alla salute dell’utero e della cervice ed hanno proprio l’aspetto di questi organi. Le ricerche odierne mostrano che quando una donna mangia almeno un avocado alla settimana, elimina più facilmente il peso eccessivo dopo la gravidanza e previene il carcinoma del collo uterino. Da notare che occorrono esattamente nove mesi per far crescere un avocado, dal fiore al frutto maturo.
  • Le carote affettate somigliano all’occhio. Si possono evidenziare pupilla ed iride. Gli ortaggi in questione sono ricchi di betacarotene, fondamentale per la vista, e di luteina, nutriente essenziale per il pigmento maculare.
  • Il pomodoro è rosso come il sangue ed ha 4 camere come il cuore. Le ricerche odierne confermano gli effetti benefici sulla circolazione e sull’organo cardiaco.
  • I fagioli aiutano la funzionalità renale ed in effetti la loro forma ricorda quella dei reni.
  • I fichi sono pieni di piccoli semi che ricordano gli spermatozoi. Infatti il consumo di tali frutti incrementa il numero e la motilità degli spermatozoi, aumentando quindi la fertilità maschile.
  • Le patate dolci somigliano al pancreas. Esse riducono la glicemia.
Condividi post
Repost0
20 maggio 2015 3 20 /05 /maggio /2015 19:04
La memoria dell'acqua

Per memoria dell'acqua si intende la possibilità dell'acqua, in forma liquida, di mantenere una “impronta” delle sostanze con cui è venuta in contatto.
Fu l’immunologo francese Jacques Benveniste a pubblicare nel 1988, sulla prestigiosa rivista internazionale “Nature”, i risultati di rivoluzionari esperimenti che dimostravano come l’acqua fosse capace di mantenere unamemoria/informazione di sostanze in essa disciolte o diluite; tali risultati non solo avrebbero potuto fornire una base scientifica ai principi della medicina omeopatica ma, soprattutto, avrebbero scardinato consolidate conoscenze di fisica, chimica e medicina, costringendo ad una revisione e riscrittura di più nozioni.
Nonostante la bocciatura della comunità scientifica, le ricerche iniziate da Benveniste e dai gruppi da lui capitanati proseguirono, incoraggiate dalla curiosità e la voglia di approfondire sia di scienziati italiani che di personalità illustri del mondo della scienza (quali il premio Nobel Luc Montagnier).

Le basi fisico-chimiche della memoria dell’acqua
Tutti gli organismi viventi irradiano un debole ma permanente flusso di radiazione elettromagnetica la cui intensità spazia dalla luce visibile all'ultravioletto. Queste emissioni di energia avvengono a livello cellulare e, essendo portatrici di informazioni, secondo il biofisico di fama mondiale Fritz Albert Popp, non solo regolano la crescita e la rigenerazione delle cellule e ma ne controllano anche tutti i processi biochimici.
Una prima evidenza scientifica a questa teoria fu data da un medico italiano, il dottor Sergio Stagnaro, intorno al 2007. Egli combinò un raffinato e preciso metodo di investigazione clinica, studiato e messo a punto da lui stesso, la semeiotica biofisica quantistica (SBQ), con i più innovativi strumenti della nanotecnologia, in grado di captare e ritrasmettere i biofotoni emessi a livello cellulare. Il dottor Stagnaro dimostrò che, nei sistemi biologici, molecole come ormoni e neurotrasmettitori, considerati dei messaggeri chimici, agiscono mediante un principio di Energia-Informazione (EI), ossia veicolano radiazioni elettromagnetiche intrise di informazione qualitativamente importante. Questi lavori erano perfettamente coerenti e in sintonia con gli studi dello scienziato russo Petar Gariaev sulla genomica ondulatoria, che trovarono un riscontro sperimentale sia dallo stesso scienziato russo, sia dai ricercatori della SBQ.
Gariaev ipotizzò e confermò che il genoma umano è una struttura tridimensionale in continua rotazione in grado di ricevere e trasmettere radiazioni elettromagnetiche. Esso cioè si comporterebbe come una rice-trasmittente.
Tutte le radiazioni elettromagnetiche viaggiano da strutture trasmittenti (come i neurotrasmettitori e gli ormoni) verso delle strutture riceventi (come il DNA). Questo significa che nei sistemi biologici la trasmissione della EI avviene, oltre che attraverso canali usuali come il sistema linfatico, il sistema sanguigno, quello nervoso ed altri, anche per bio-risonanza, sfruttando sia le proprietà del DNA di comportarsi come antenna che dell’ampia gamma di trasmettitori e ricettori di cui sono dotati i sistemi biologici. E l’acqua in tutto questo cosa c’entra?

Cos’è la memoria dell’acqua?

Ebbene, per l’acqua non si parla di EI piuttosto di Memoria-Informazione (MI) ossia:
1) l'acqua agisce come un recettore, essendo in grado di ricevere le frequenze d'onda e di memorizzarle (memoria);
2) l'acqua agisce come trasmettitore, trasmettendo le frequenze delle onde memorizzate (informazione).
Queste caratteristiche biofisiche, chimiche ed elettro-magnetiche dell’acqua sono state messe in evidenza da esperimenti indipendenti l’uno dall’altro, che confermano il contributo di Beneviste.
Fu Luc Montagnier, Premio Nobel per la medicina, a confermare l’emissione di onde a bassa frequenza (EMS) in alcune diluizioni di filtrati provenienti da colture di microorganismi (virus, batteri) o dal plasma umano infettato dagli stessi agenti patogeni.
Essendo la dimensione delle strutture che generano le EMS molo piccole, ciò ha giustificato la loro denominazione di “nanostrutture”.
Gli studi seguenti fecero presupporre a Montagnier e ai suoi collaboratori come potesse essere l’organizzazione dell’acqua a spiegare tutto. L’acqua non solo è in grado di interagire con le molecole disciolte in essa, stabilizzandole, ma le stesse molecole di acqua possono formare aggregati o polimeri (strutture comunque piuttosto labili).
Fu poi Emilio del Giudice, scienziato di fama internazionale, e il suo gruppo di lavoro, a proporre e mostrare come l’acqua potesse organizzarsi in domini di coerenza, con la dimensione di nanostrutture ed in grado di autorigenerarsi e mantenersi con l’emissione di onde elettromagnetiche.
I Domini di Coerenza sono il risultato della capacità di aggregazione e cooperazione per una finalità che i campi elettromagnetici informati hanno di organizzarsi in strutture complesse. Emilio del Giudice capì come l’acqua, che è il miglior solvente universale, fosse in grado di memorizzare le informazioni ricevute dai soluti con i quali entrava a contatto, aggregandoli in gruppi di molecole chiamate ”bioclusters” (domini di acqua corrente dotate di un proprio Campo Elettro Magnetico, CEM) attraverso il quale avviene un continuo scambio di informazione.
Emilio dal Giudice condusse, assieme a Giuliano Preparata, le ricerche sul fenomeno della memoria dell’acqua nell’ambito della CQED (elettrodinamica quantistica coerente). Secondo questa teoria esistono domini di coerenza nell’Universo, in grado di allineare i campi elettromagnetici. Questo potrebbe rappresentare un fondamento scientifico alla dinamizzazione omeopatica (lo scuotimento del prodotto omeopatico diluito per almeno 100 volte in senso verticale, con movimenti netti, veloci e di breve distanza) poiché le molecole di acqua conserverebbero una geometria molecolare correlata agli elementi chimici con cui entrano in contatto. Questi domini di coerenza hanno una dimensione di decine di micron, in cui milioni di molecole oscillano all'interno di un campo elettromagnetico di tipo coerente,.

I messaggi dell’acqua
Recenti esperimenti condotti da Germanov e altri ricercatori SBQ nel 2011 mostrano risultati molto interessanti: sostanze chimiche di natura organica e non organica, nonché molecole biologiche e composti organici complessi emettono, rispettivamente, singole frequenze elettromagnetiche o uno spettro di frequenze che corrisponde a quelle delle sostanze contenute.
La memoria-informazione dell’acqua può inoltre essere sfruttata per energizzare l’acqua con un dispositivo in grado di catturare le frequenze di farmaci per poi ritrasmetterle nell'acqua. Questo può aprire nuove prospettive nell’uso di farmaci con gli stessi risultati terapeutici ma limitando i loro dosaggi.
Inoltre, gli stessi fluidi biologici umani (sangue, urine, ecc), emettono segnali che caratterizzano lo stato del corpo e riflettono l’attività della coscienza umana. È stato il giapponese Masaru Emoto a sostenere come la coscienza umana avesse un effetto sulla struttura molecolare dell’acqua.
Dal 1999 Emoto ha pubblicato diversi volumi di un lavoro dal titolo “I messaggi dall’acqua”, contenenti fotografie di cristalli di acqua esposti a variabili diverse e successivamente congelata, in modo da formare strutture cristalline. Dall’osservazione delle fotografie si evince come parole, preghiere, musica e ambiente esercitino un vero e proprio effetto fisico sulla struttura cristallina dell'acqua, modificando la semplice struttura di base esagonale dei cristalli di ghiaccio di acqua non condizionata (tra l’altro dispersi in modo caotico), nelle strutture belle e raffinate, disposte in modo armonico e simmetrico, dei cristalli di ghiaccio di acqua “informata”.
Seguendo le ipotesi del ricercatore giapponese la SBQ ha creato un interessante test per verificare l’ipotesi di interazione tra la MI dell’acqua e la musica con il risultato che la musica energizza effettivamente l’acqua. Questa evidenza sperimentale apre nuove prospettive sulla musicoterapia e le sue applicazioni per l'autismo infantile, il ritardo mentale, le disabilità, la sindrome di Alzheimer e altri disordini cerebrali, come psicosi, i disturbi dell'umore e i disordini somatoformi (in particolare la sindrome di dolore cronico), la sindrome da stanchezza cronica (CFS) e i disturbi alimentari (anoressia nervosa). Si può attribuire, in questo modo, anche un nuovo risalto all'interpretazione del risveglio da coma grazie all’ascolto di musica e canzoni.

Condividi post
Repost0
20 maggio 2015 3 20 /05 /maggio /2015 10:45
Curarsi con l'acqua di mare

Si può assumere l’acqua di mare per via orale o tramite iniezione. Tuttavia procurarsi tale elemento non è semplice; sono richieste competenze, cautela e attrezzature apposite. L’acqua di mare presenta diversi tipi di composizione, a seconda della distanza dalla costa, del clima e della vegetazione marina, e non può essere prelevata a caso. Nel corso dell’intero processo dall’oceano alla bottiglia l’acqua di mare non può venire a contatto con metallo; deve essere preservata fredda, poiché il calore ne vanifica le corroboranti proprietà viventi. Deve essere trasportata e conservata in contenitori di vetro o di plastica per uso alimentare; quindi deve essere controllata e purificata a freddo, secondo una modalità che la protegga da alterazione e mantenga il suo stato di soluzione viva. (Per ulteriori dettagli sull’argomento, vedere la pagina webhttp://www.truthquest2.com/oceanplasma.htm.)

Nel suo stato originario e primitivo l’acqua di mare presentava solo un terzo del contenuto salino attuale, un aspetto tuttora rispecchiato dal contenuto salino di sangue e lacrime. Nel corso del tempo gli oceani sono diventati più concentrati ed ora le loro acque sono troppo salate per essere ingerite in grandi quantitativi. Per utilizzare l’acqua oceanica come plasma sanguigno essa deve essere diluita con acqua ultra-pura sino a raggiungere la medesima concentrazione del plasma stesso: nello specifico, nove grammi di sali per litro. Posto che i fruitori non presentino sensibilità al sodio, come perfetto integratore di minerali può essere consumata oralmente in forma diluita o concentrata – ma solo in piccole quantità, ad esempio un’oncia [0,03 litri] alla volta, se necessario più volte al giorno.
Ad ogni modo, è estremamente importante diluirla con pura acqua sorgiva ad uso domestico, dato che, in base a determinati studi, l’acqua additivata con cloro ha sull’acqua oceanica il medesimo effetto dannoso che ha sull’organismo umano. I Francesi seguono la prassi corretta: invece di aggiungere alla loro acqua potabile additivi (di scarsa qualità), la integrano con ozono.

Per la scienza moderna le precise proprietà dell’acqua di mare restano un mistero. Nonostante la nostra grande competenza tecnica, la natura complessiva dell’acqua di mare sfugge all’analisi. Essa presenta alcune qualità viventi che superano la somma delle sue parti; non è possibile prosciugarla e ricostituirla o sintetizzarla in un laboratorio chimico. Il grande scienziato francese Antoine Béchamp considerava il sangue come una sorta di tessuto fluido piuttosto che un semplice elemento liquido.
Inoltre l’acqua di mare ha qualcosa che la rende superiore alla “semplice acqua”. Sostiene la vita, come ha dimostrato il premio Nobel Alexis Carroll, il quale per oltre 26 anni ha tenuto in vita immerso in acqua di mare un pezzo di cuore di pollo, con l’unico accorgimento di sostituire quotidianamente il liquido per eliminare le scorie metaboliche.
In realtà, si potrebbe di fatto affermare che abbiamo interiorizzato l’oceano dentro di noi e che questo medium ricco di sostanze nutritive è la sorgente della vita; ogni cellula dell’organismo è immersa e si alimenta in essa. L’acqua raccoglie e porta via i prodotti di scarto del metabolismo cellulare; ha una forza vitale – diversa da quella della soluzione salina presente negli appositi sacchetti degli ospedali, la quale non è altro che una soluzione di sale alimentare da tavola e semplice acqua. Il sale da tavola raffinato ha ben poche corrispondenze con il sale marino grezzo, non raffinato e ricco dei minerali che dovremmo utilizzare, e il nostro organismo ne paga le conseguenze.

Condividi post
Repost0
18 maggio 2015 1 18 /05 /maggio /2015 08:41
Ma questo reddito di cittadinanza è fattibile?

Tecnicamente, e secondo la definizione stessa della parola, il "reddito di cittadinanza" dovrebbe essere un reddito universale di esistenza, conferito ad ogni cittadino sin dalla nascita, indipendentemente dalla sua condizione reddituale o salariale: un reddito che può sostituire o affiancare il salario quindi, eliminando ogni altro contributo assistenziale. Così questa proposta è stata concepita inizialmente in Italia da Nicolò Giuseppe Bellia, poi ripresa anche dal prof. Giacinto Auriti, da Domenico De Simone e da altri studiosi di dinamiche monetarie e sostenitori della proprietà popolare della moneta all'atto dell'emissione (da parte statale, senza debito pubblico). Una proposta di reddito universale di cittadinanza, anche se non accompagnata dall'emissione popolare della moneta, è stata presentata in Svizzera nel 2013, dove sarà presto o tardi sottoposta a referendum.

In realtà, però, la proposta di "reddito di cittadinanza" del Movimento 5 Stelle è ben altra cosa. Infatti, questa non prevede l'erogazione mensile di un reddito per ogni cittadino, bensì l'introduzione di una forma di sostegno al reddito in assenza di lavoro o sotto una soglia determinata di povertà. La cifra, ribadita anche dal vicepresidente della Camera e deputato M5s Luigi Di Maio, è di 780 euro, soglia non trattabile per i parlamentari pentastellati e definita dall'Unione Europea.
In un'intervista al Corriere della Sera del 4 marzo, Grillo così parlava del "reddito di cittadinanza" proposto dal suo movimento:

«È destinato a chi perde il lavoro, a chi non lo raggiunge. Sono 780 euro al mese, ma varia a secondo del numero dei componenti familiari. Penso a una coppia con figli, lei casalinga: gli si potrà garantire 1.200-1.300 euro. Nel frattempo chi ne usufruisce segue un percorso con lo Stato. Gli si offrono due-tre lavori, se non li accetta, perde il reddito. Cambierà anche il rapporto con lo Stato, i sindacati, le imprese: un conto è che puoi licenziare con il Jobs act che si abbatte come una scure con alle spalle il reddito di cittadinanza, un altro conto senza. Dobbiamo tenere presente una cosa: in Italia solo il 40% delle persone ha un reddito da lavoro, il 30% sono figli, persone a carico, il 20% vive da reddito indiretto - con le pensioni - e il 10% con i sussidi».

In queste ore, anche il Presidente della Lombardia Roberto Maroni ha annunciatol'introduzione di una forma simile di sostegno al reddito nella propria regione, utilizzando 220 milioni di euro destinati dal Fondo Sociale Europeo alla "lotta contro la povertà".

Dare un reddito a tutti o dare un reddito "ai poveri" fa la differenza. È la differenza tra mettere in discussione la distribuzione della ricchezza eliminando alla base il cancro dell'emissione a debito della moneta da parte di banche private, oltre che del prestito ad interesse e della riserva frazionaria, e invece lasciare libero il cancro di intaccare definitivamente l'organismo limitandosi ad alleviare i sintomi della malattia. Che non si sa mai, il malato possa trarre insegnamento dal suo male per guarire davvero. Se prendiamo ad esempio la proposta di Bellia, scopriamo qualcosa di molto diverso. Già nel suo libro La via di uscita del 1979, questi proponeva l'eliminazione di ogni forma di tassazione e la sua sostituzione con un piccolo prelievo (ad es. dell'8%) sulla massa monetaria nazionale, chiamata "fiscalità monetaria" (anziché reddituale) perché avviene tramite la datazione della moneta.

L'eliminazione delle tasse permetterebbe un aumento significativo del potere d'acquisto della moneta, poiché i prezzi dei beni e dei servizi non sarebbero più gravati dal loro costo e il denaro potrebbe circolare liberamente. La decurtazione ottenuta attraverso la fiscalità monetaria, che anziché gravare sui prezzi sottrae una piccola percentuale di denaro nel tempo per evitarne l'accumulo in quantità eccessive (che minerebbero, come fanno oggi, la libertà della società con la creazione di ampie disuguaglianze e di molto potere in mano a pochi) ha come contropartita l'introduzione di un dividendo universale per ogni cittadino: la moneta decurtata attraverso la datazione viene ridistribuita matematicamente tra tutti i cittadini, ovvero i componenti della comunità a cui la moneta è stata prelevata. Questa contropartita, che permette un costante flusso di moneta, senza creare forme di assistenzialismo e al contempo senza rimanere nel recinto dell'obbligo del lavoro, è appunto il "reddito di cittadinanza". In pratica, la moneta che viene sottratta alla massa monetaria rientra nella forma di un reddito universale, che può sostituire o affiancare un reddito lavorativo. Le possibili conseguenze sociali di una tale riforma le ho spiegate nell'articolo Una rivoluzione possibile e più approfonditamente nell'articolo Uscire dalla crisi con un salto evolutivo.

Alla proposta di Bellia si ispirò l'onorevole Teodoro Buontempo (AN, poi La Destra), una cui proposta di legge del 2005 prevedeva l'istituzione di un conto corrente per ogni cittadino presso la Banca d'Italia, dove versare i proventi del signoraggio sull'emissione della moneta.

Nulla di ciò nella proposta del Movimento 5 Stelle, che si adegua semplicemente alla richiesta europea (formulata anche da Junckerprima di diventare Presidente della Commissione UE) di un reddito minimo garantito in ogni paese europeo. L'Italia, tra i pochi paesi UE a non prevedere una forma di sostegno al reddito di questo tipo, ha demandato alle Regioni questa possibilità, e quindi… et voilà, la proposta di Maroni. D'altronde, l'attuale governatore lombardo in più occasioni ha affermato di essere a favore di una una Europa delle Regioni e non degli Stati pensata su base federale (in cui siano le Regioni, quindi, a farsi portavoce di Bruxelles sul territorio, senza gli stati nazionali e le province). Una visione che accomuna l'ex segretario leghista allo stesso Movimento 5 stelle, che dalla Lega ha mutuato l'interesse per la creazione delle macro-regioni.

Tornando a noi, se reddito di cittadinanza, o "assegno universale di disoccupazione" come lo definisce il PD, sarà, nulla avrà a che fare con l'iniziale idea di Bellia e di Auriti, che Grillo conosce. Non solo per il famoso spettacolo "Apocalisse morbida" in cui il Beppe spiegava il funzionamento della leva finanziaria e del signoraggio, ma anche perché diversi esponenti del Movimento 5 stelle (oltre a Grillo stesso) conoscono bene la proposta di Bellia. Non da ultimo, l'attuale vice-presidente del gruppo "Europa della Libertà e della Democrazia Diretta" al Parlamento Europeo, il veneto David Borelli, che ha partecipato come relatore ospite al "Festival Nazionale dell'Antropocrazia" che si è tenuto a Montegrotto Terme (Pd) il 21 e 22 settembre 2013. In quell'occasione, la rappresentanza del Movimento 5 stelle è stata contestata da una parte del pubblico presente, soprattutto dopo che Borelli ammise di non poter prendere in considerazione la proposta di Bellia, perché in Italia il Parlamento è troppo impegnato a fare altro e sommerso di leggi per pensare a una riforma così radicale (un po' come dire, da parte di un oncologo: sono troppo impegnato nella chemioterapia per prendere in considerazione altre soluzioni terapeutiche).

Condividi post
Repost0
16 maggio 2015 6 16 /05 /maggio /2015 19:24
Con la ginnastica fredda e il grasso beige

Con la ginnastica fredda e il grasso beige

Bruciare calorie senza dieta e senza sudare sembra il classico sogno impossibile. Eppure gli scienziati stanno indagando per vedere se questa apparente contraddizione in termini possa essere superata grazie a un particolare tipo di grasso presente nel nostro corpo, il cosiddetto grasso bruno.

Il grasso bianco, il grasso bruno...
Tutti ci portiamo addosso due tipi di tessuto adiposo, con caratteristiche molto differenti, il grasso bianco e il grasso bruno. Il primo, sostanzialmente, è quello che si accumula nella ciccia sulla pancia, e in cui vengono stivate le calorie di troppo assunte con l’alimentazione; il secondo è una forma di tessuto adiposo presente nei bambini (e anche negli animali che vanno in letargo), ma che tende con l’età a scomparire.

... e il grasso beige
È risaputo che il grasso bruno protegge il corpo dal freddo e che, con le basse temperature, si innesca una temporanea trasformazione del grasso bianco in bruno. In base a quanto visto in studi su animali e in alcune ricerche preliminari sull’uomo, sembra che nel processo si crei un tessuto chiamato grasso beige che aiuta a generare calore e a bruciare calorie.

Due diversi team di ricercatori hanno pubblicato studi, per ora solo su animali, che sembrano rendere possibile la trasformazione del grasso bianco in bruno, così da accelerare la spesa calorica dell’organismo, e quindi un eventuale dimagrimento, senza però fare ricorso al freddo.

Effetto «freddo» a temperatura ambiente
Nel primo studio, scienziati dell’Università della California a San Francisco hanno chiarito il meccanismo con cui il freddo fa da interruttore della conversione da «bianco» a «bruno». In precedenti ricerche avevano evidenziato che il freddo agisce attivando nel grasso un particolare tipo di cellule del sistema immunitario, i macrofagi.
Nel nuovo studio, sui topi, hanno spiegato in maggiori dettagli come funziona questo circuito. La proteina che sembra in grado di attivare i macrofagi, con lo stimolo del freddo, è l’interleuchina. Se si fornisce la proteina a temperature normali, che cosa succede? Gli scienziati hanno verificato che in topi, allevati a 30 gradi, la somministrazione di interleuchina fa aumentare del 15-20 per cento la loro spesa calorica. In più, è stato anche osservato l’innalzamento di un’altra proteina che serve all’organismo per produrre calore ed è espressa proprio nel grasso beige.

Un’arma contro l’obesità?
In un’altra ricerca, scienziati della Harvard Medical School di Boston hanno indagato su un’altra sostanza che sembra legata all’imbrunimento del grasso e hanno identificato un gene che svolgerebbe un ruolo chiave in questo meccanismo. Il gene stimolerebbe la produzione di un ormone normalmente presente nei muscoli dopo l’esercizio fisico e con l’esposizione al freddo: lo stesso che, nei topi, è responsabile dell’imbrunimento del grasso. Gli animali sottoposti a terapia genica con questo ormone hanno infatti dimostrato migliore tolleranza al glucosio e hanno perso un po’ di peso.

È presto per dire se queste ricerche troveranno una qualche applicazione nell’uomo, ma il tentativo è quello di manipolare questi circuiti per mettere a punto un’arma contro l’obesità.

Condividi post
Repost0
15 maggio 2015 5 15 /05 /maggio /2015 19:14
Cosa si può capire da una una stretta di mano?

Ciascuno di noi, nel corso della vita, lo fa almeno 15.000 volte e, nel 70% dei casi, sul più bello, ha qualche dubbio: lo sto facendo nel modo giusto? E se a lui/lei non piace? Che impressione avrà di me?
Stiamo parlando della stretta di mano, suggello di trattati di pace, di amicizie sempiterne e di affari più o meno importanti. Secondo i ricercatori il 20% delle persone odia dare la mano agli altri e ciò li spinge a farlo in modo forzato e sgradevole: palmi sudaticci, prese scivolose come anguille o sonore stritolate della mano altrui sono gli errori più comuni che, soprattutto ad un primo incontro, possono guastare l’immagine che si trasmette all’interlocutore.

Matematicamente infallibile
Ma la soluzione è, finalmente, a portata di mano nel vero senso della parola: Geoffrey Beattie, responsabile del corso di Scienze Psicologiche all’Università di Manchester (UK) ha sviluppato infatti sviluppato la formula della perfetta stretta di mano (PH)

Le variabili hanno il seguente significato

(e) è il contatto visivo (1=nessuno; 5=diretto; 5=risposta migliore)
(ve) è l’approccio verbale (1=totalmente inappropriato; 5=del tutto appropriato; 5=risposta migliore)
(d) è il sorriso di Duchenne – sorridere con gli occhi e la bocca in modo simmetrico (1=sorriso falso; 5= sorriso di Duchenne; 5=risposta migliore)
(cg) indica la completezza della stretta (1=del tutto incompleta; 5=stretta piena; 5=risposta migliore)
(dr) è la secchezza della mano (1= mano spugnata alla Fantozzi; 5= mano asciutta; 4=risposta migliore)
(s) misura la forza della stretta (1= debole; 5=forte; 3=risposta migliore)
(p) è la posizione della mano: (1=eccessivamente trattenuta verso se stessi; 5= spavaldamente protesa verso l’interlocutore; 3=risposta migliore)
(vi) indica il vigore (1=troppo alto/troppo basso; 5=giusto vigore;3=risposta migliore)
(t) è la temperatura delle mani (1= troppo calda/fredda; 5= giusta;3=risposta migliore)
(te) misura la consistenza della mano (1=troppo grande/piccolo; 5= giusta; 3=risposta migliore)
(c) indica il controllo del gesto (1=basso; 5=alto; 3=risposta migliore)
(du) è la durata della stretta (1= breve; 5=lunga; 3=risposta migliore)

Insomma: se quando date la mano a qualcuno guardate per terra dicendo sciocchezze, e oltrettutto avete la mano fredda, molliccia e umida, difficilmente trasmetterete al vostro interlocutore una buona impressione.
«La stretta di mano è uno degli elementi cruciali nei rapporti interpersonali e nella formazione della prima impressione su qualcuno. Rivela rapidamente aspetti importanti sulla personalità di chi abbiamo di fronte: se è troppo soft indica insicurezza, mentre una stretta troppo breve può essere indice di arroganza» afferma Beattie.

Stringere… per vendere
Ma allora, come è fatta la stretta perfetta? Le regole sono le stesse per uomini e donne: si offre all’altro la mano destra, con una stretta ferma ma non eccessiva, in un punto che si colloca a metà strada tra noi e chi abbiamo di fronte. Il palmo deve essere asciutto e fresco e le mani strette si devono scuotere 3 volte per un tempo non superiore ai due-tre secondi. Ci si deve guardare negli occhi, sorridendo in modo spontaneo e con una forma di saluto o presentazione consona alla situazione.
Banale? Non la pensano così i vertici inglesi della Chevrolet, che hanno inserito il corso sulla corretta stretta di mano nel programma formativo della propria forza vendita e che hanno sovvenzionato lo studio di Beattie (più per farsi pubblicità che per vero amore della scienza).
«La stretta di mano non è solo una forma di saluto rituale, ma anche un modo per concludere gli affari: è importante che il nostro staff sia capace di farlo nel modo migliore per trasmettere fiducia e rassicurazione ai clienti».

Condividi post
Repost0

Présentation

  • : Blog di lalchimista
  • : Sono poeta,scrittore e saggista,esperto in tappetologia,quindi questo spazio sarà dedicato a queste mie passioni,chi ama la paesia o i tappeti orientali troverà tanti consigli utili e la consulenza gratuita per i vostri tappeti perchè sono convinto che chi è in possesso di conoscenze tecnico-scientifiche le deve mettere a disposizione di tutti,altrimenti è come se non fossi mai vissuto una volta morto. Sono reperibile su flyngcarpet@hotmail.it
  • Contatti

Recherche

Liens