Overblog
Segui questo blog Administration + Create my blog
30 maggio 2011 1 30 /05 /maggio /2011 13:32

4560337896_4108125fa5.jpgSpesso le bordure dei nostri tappeti si usurano molto facilmente, perché? Semplice, Noi occidentali abbiamo l'abitudine di calpestare i nostri tappeti con le scarpe, mentre gli orientali no. Ciò comporta inevitabilmente l'usura dei bordi dei nostri tappeti. Ecco come intervenire.

1) Innanzitutto bisogna tagliare con le forbici i residui dei fili rovinati, lasciando le corde verticali scoperte. Scegliete poi un filato della stessa consistenza e colore di quello originale per colmare il vuoto delle parti rotte. Munirsi di un ago da materassaio, infilatelo con il filo di lana o cotone scelto una o più volte a seconda della finezza del tappeto. Abbiate l'accortezza di incerare il filo per evitare attorcigliamenti dello stesso ed eliminare l'attrito.

2) Sistemate il tappeto a faccia in giù con le corde verso di voi e lavorando da sinistra verso destra, fissate il capo di lana facendolo passare dentro la corda laterale per circa 5 cm. Quindi lavorando sul diritto, fate il sopraggitto avvolgendo intorno alla corda il filo tenendo i punti vicini e senza tirare troppo forte, ma neanche troppo lento, regolarsi con quelli esistenti, in modo da evitare "buchi" e asimmetrie dei nuovi nodi. Se il passaggio del nuovo ordito dovesse risultare difficoltoso, sarà necessario usare delle pinze per impuntare ed estrarre l'ago.

3) La distanza dell'ingresso dell'ago deve essere a circa 5 cm dal bordo sempre dal rovescio facendo passare i nuovi punti lungo la trama esistente e sotto il vello del tappeto, poi avvolgere la cimosa col filo uscente colmando il vuoto dei nodi mancanti. Assicuratevi che i punti non alterino la trama esistente e che non siano evidenti sul davanti del lavoro, ma passati regolarmente tra trama e vello in maniera occulta. Una volta eseguita l'operazione come descritta, il risultato sarà eccellente e non si noterà alcuna variazione. Credo sia opportuno ricordare che il tappeto riposizionato in loco, dovrà essere periodicamente girato in modo da subire un calpestio sempre uniforme.

Fishermans Knotfilo coloratotrama
Condividi post
Repost0
29 maggio 2011 7 29 /05 /maggio /2011 21:01

1248461911_37e01ddb11.jpgCome facciamo a sapere se il nostro tappeto orientale è annodato con nodo turco o persiano? Come facciamo a stabilirne l'origine e la provenienza? Come dobbiamo orientarci per l'acquisto di un tappeto orientale? E' fondamentale conoscere il manufatto, da chi e dove è stato annodato e con quale tipo di nodo.

I tipi di nodi prevalentemente adottati sono essenzialmente due: il Senneh, detto anche "nodo persiano" e quello più semplice detto Ghiordes, "nodo turco" nel quale i fili che separano le righe sono più grossi e i due fili terminali riescono dal collo del nodo.

Spesso si sostiene che un tappeto con una maggiore densità di nodi (che nel commercio internazionale dei tappeti viene calcolata per decimetro quadrato) sia più pregiato di altri. C'è un processo lungo e laborioso a monte.

Il nodo persiano, detto anche Senneh, asimmetrico, risulta più adatto ai disegni curvilinei (a destra o a sinistra). Questi nodi sono tornati a destra ed emergono tra la seconda catena dall'ordito.

Il nodo turco, denominato anche Ghiordes, è simmetrico. Questi non si usano essenzialmente solo in Turchia o in quella che una volta era la Persia. Il nodo turco viene usato anche nell'area caucasica.

Quindi, generalmente, tutti i tappeti annodati hanno uno di questi due nodi: il Ghiordes dall'area turco-caucasica mentre il Sennèh dall'influenza della cultura iraniana. Si possono distinguere perchè il primo ha l'apertura a sinistra mentre il secondo ha l'apertura a destra. Da ciò si può rilevare l'area di provenienza di ogni esemplare.

Ai fini pratici, il tipo di nodo impiegato ha poca importanza, sebbene quello turco sia considerato leggermente più resistente di quello persiano perché più adatto all'annodatura stretta e vello fitto. Per capire quindi quale tipo di nodo è stato usato nel nostro tappeto procedere nel seguente modo:

  • Sul retro scegliere un fila di nodi, assicurandovi che in quel punto del disegno essa corra parallela ai fili dell'ordito;

  • piegate il vello del tappeto e cercate di dividere i due fili dell'ordito dal nodo;

  • se non riuscite il nodo è simmetrico (turco), se vi riuscite e l'ordito è visibile, il nodo è asimmetrico, cioè persiano.

Semplice no? Se si sceglie l'acquisto di un tappeto fatto con un nodo o con l'altro non si corrono rischi: entrambi saranno di ottima fattura.

Carpet weaving, Mahan, IranCarpet weaving, Mahan, Iran
Condividi post
Repost0
28 maggio 2011 6 28 /05 /maggio /2011 12:31

1040322071_6b3349088d.jpgQuali parametri bisogna conoscere per dare un valore economico a un tappeto orientale che si possiede oppure si vuole acquistare, senza cadere nelle mani di commercianti con pochi scrupoli?

Per dare un valore al tappeto bisogna prima sapere che la produzione di tappeti orientali segue tre grandi linee guida. Antichi, vecchi e nuovi.

Quindi per determinarne il valore di ognuno la prima cosa è appurare a quale di queste citate categorie appartiene. Logicamente per chi non ha un occhio esercitato ciò risulta difficile, tuttavia seguendo questa guida sarà abbastanza facile individuarli.

1) Sono considerati antichi e vera è propria arte, tutti quelli annodati nel secolo XIX sino al 1920 circa, data in cui comparve, importata dall'Inghilterra, l'anilina elemento chimico per la colorazione dei filati, tinti sino ad allora sempre con colori vegetali e animali derivati da bacche, semi, erbe, insetti come la cocciniglia ecc. anche in considerazione dell'effetto smorzante del tempo. Questi esemplari hanno alte valutazioni economiche in rapporto allo stato di conservazione che deve essere ottimale. Un metodo per accertarne la vetustà consiste nello strofinare energicamente un angolo con un panno umido di alcool,se non lascia colore è un ottimo segnale.

2) Sono considerati vecchi sono quelli eseguiti dopo l'avvento dell'anilina e sino alla 2^ guerra mondiale circa, ma ormai complementi di arredo, cioè artigianato,la cui produzione si incrementò per soddisfare la crescente domanda dell'occidente.

3) Quelli nuovi appartengono alla produzione ormai seriale con qualche punta di eccellenza, sino ai giorni nostri. Sono venduti al mq in funzione della densità di annodatura e del materiale impiegato. Quelli in seta naturale spuntano un prezzo più alto. Si va da un minimo di € 50 al mq fino a 2000 e anche oltre per quelli finissimi, alcuni impreziositi persino con filigrana d'oro, come gli Herekè.

È opportuno tenere a mente questi parametri, artistici e rari sono quelli antichi, richiestissimi da collezionisti e amatori, per la loro unicità, sia per i disegni inventati a memoria dai maestri annodatori geniali interpreti e portatori di culture, usi, costumi e religione.

Moltissimi di questi sono conservati nei musei di tutto il mondo, come il famoso Tabriz rinascimentale del museo Poldi Pezzoli di Milano, mirabile esemplare di arte persiana.

Per una valutazione gratuita ci si può rivolgere allo scrivente mail flyngcarpet@hotmail.it

oppure a:

Alberto de Reviziis sito http//www.tappetirari.com

Die-Wert rue du Pont 8087 Bertrange Lussemburgo www.tappetiorientali.com

[Romance&Cigarettes]carpet with geometric ornament
Condividi post
Repost0
11 maggio 2011 3 11 /05 /maggio /2011 19:05

 

 

tappeto

 

 

In genere un tappeto orientale è sempre un oggetto decorativo di un certo valore. La sua manutenzione e lavaggio va eseguita almeno una volta ogni 5 anni per mantenere il suo stato di conservazione e la sua bellezza.

Per lavare in casa un tappeto orientale più o meno pregiato e per evitare che finisca in mani inesperte oppure troppo costose, bisogna eseguire accuratamente le seguenti accortezze ma nello stesso tempo molto semplici.

Prima strofinare con un panno umido un angolo al fine di accertarsi che i colori siano fissati e non stingano, ma in genere con i tappeti orientali non si corre questo pericolo. Poi aspirarlo con un aspirapolvere che non abbia un rullo metallico per evitare danni al vello e non passarlo mai sulle frange.

Munirsi poi di una spazzola, possibilmente di saggina, ma va bene all'uopo anche di plastica a dentelli larghi, una bacinella d'acqua di 5 l e versateci un quarto di litro di aceto bianco, intingetevi la spazzola e strofinate energicamente il tappeto contropelo alcune volte e poi nell'altro verso. L'esemplare riprenderà pian piano i colori originali e l'azione dell'aceto è un efficace antitarmico.

Dopo fatto ciò, mettetelo al sole ad asciugare l'umidità oppure asciugatelo con un phon se la giornata è piovosa. Se le frange sono sporche basta mettere un po di detersivo neutro nella vasca da bagno con poca acqua e lavarle a mano. Il risultato sarà eccellente.

Condividi post
Repost0
9 maggio 2011 1 09 /05 /maggio /2011 13:54

 

 

tappeto

 

Esiste una differenza sostanziale tra un tappeto eseguito a mano e da uno fatto da una macchina anche se apparentemente possono sembrare molto simili. Ciò che spiego cambia sicuramente l'uno dall'altro ed anche un un occhio inesperto è capace di rilevare la differenza seguendo questi corretti suggerimenti.
Per scoprire se il tappeto che avete in casa o da acquistare è autentico o meno basta seguire questa semplice metodologia sicura.

Logicamente la prima cosa che bisogna sapere a priori e che un tappeto fatto a mano da un artigiano presenta sul rovescio una serie di "gobbette" proprio dovute all'annodatura manuale fatta dall'esecutore, mentre quello meccanico è piatto. Questa è la prima inconfondibile differenza che si riscontra. Il tappeto orientale manuale viene eseguito su un telaio orizzontale al suolo o verticale, ritto, ciò dipende dalle zone di provenienza, ma comunque il suo retro dice la verità.

Il telaio verticale è usato spesso nelle manifatture cittadine, mentre quello orizzontale viene usato, in genere, dalle popolazioni nomadi per la sua facile trasportabilità. In entrambi i casi gli artigiani usano filati locali impiegando generalmente due tipi di nodi, il primo denominato "sennèh" di origine persiana più "cittadino" e il secondo denominato "ghiordes" di provenienza turca usato principalmente da popolazioni itineranti o di origini tribali.

Il risultato e che la loro esecuzione è in entrambi casi mirabile e denotano le citate "gobbette" o nodi dovute al passaggio del filo tra la trama e l'ordito. Per queste peculiarità è facile distinguere un tappeto manuale da uno meccanico. Inoltre bisogna dire che le frange in quello manuale sono la naturale continuazione dell'ordito che fuoriesce dalla trama in capo e coda del manufatto, mentre in quello meccanico è applicata e si notano le cuciture meccaniche di un tessuto.

Sulla parte superiore del tappeto annodato poi è presente "il vello" cioè i ciuffi di lana dei nodi rasati al termine dell'annodatura la cui altezza dipende sempre dall'artigiano se vuole dare più o meno morbidezza al tappeto quindi la rasatura risulta alta alcuni cm. oppure più rasata a livello dei nodi. Comunque spostando i ciuffi di lana risultano evidenti i nodi artigianali, mentre invece il tappeto meccanico risulta rasato con uniformità e quindi perfettamente liscio.

Un ulteriore particolare non meno importante è la cordonatura laterale che delimita entrambi i bordi, cioé i lati del tappeto a sinistra e a destra. Praticamente sul tappeto artigianale le bordure laterali sono creato con fili multicolori avvolti in modo serrato, a mano, sui lati del tappeto in modo che esso resista a qualsiasi sollecitazione quando è steso per terra al calpestio e benché ben fatti, hanno sempre qualche irregolarità, perché la mano umana non può avere la precisione di una macchina. Invece i lati del tappeto meccanico risultano cuciti allo stesso livello della superficie, dritti e precisi.
Condividi post
Repost0

Présentation

  • : Blog di lalchimista
  • : Sono poeta,scrittore e saggista,esperto in tappetologia,quindi questo spazio sarà dedicato a queste mie passioni,chi ama la paesia o i tappeti orientali troverà tanti consigli utili e la consulenza gratuita per i vostri tappeti perchè sono convinto che chi è in possesso di conoscenze tecnico-scientifiche le deve mettere a disposizione di tutti,altrimenti è come se non fossi mai vissuto una volta morto. Sono reperibile su flyngcarpet@hotmail.it
  • Contatti

Recherche

Liens