La comunicazione PLC (PowerLine Communication) è la più conosciuta tra queste tecnologie e tramite questo protocollo è possibile abilitare una trasmissione dati sfruttando la comune linea rete elettrica (che trasporta contemporaneamente sia la corrente elettrica sia i dati). Benché la capacità di trasmissione dati di un sistema PLC sia molto inferiore a quella di una rete dati cablata o Wi-Fi, è possibile controllare da remoto diversi dispositivi in ambienti dove le reti wireless sono disturbate e dove non è disponibile un altro tipo di rete.
Nel 2011 si è iniziato a parlare per la prima volta di VLC (Visible Light Communication), una tecnologia tramite la quale una sorgente di illuminazione può essere sfruttata non solo per ‘trasportare luce’ ma anche per la trasmissione di informazioni (all’interno dello spettro visibile del fascio luminoso). Oltre al termine Visible Light Communication (che identifica il potenziale nuovo protocollo di comunicazione) è stato coniato anche il concetto di Li-Fi riferito in particolare a sistemi il cui scopo è fornire un’alternativa ai sistemi di connettività esistenti tramite una connessione VLC fra un impianto di illuminazione ed un dispositivo.
La comunicazione ottica è tuttora ampiamente usata negli ambiti più diversi, ma l’utilizzo di un dispositivo nato per illuminare come ‘trasmettitore di dati’ rappresenta una vera e propria rivoluzione oggi possibile grazie alle elevate performance dei sistemi di illuminazione a LED. Le più moderna lampade di illuminazione dotate di LED possiedono intrinsecamente la capacità di una trasmissione dati di tipo VLC.
Trasmissione dell’informazione
Solitamente le lampade a LED vengono alimentate a corrente costante in modo da poterne controllare la potenza dissipata, la luce emessa inoltre è proporzionale alla corrente che attraversa il dispositivo.
Per poter trasmettere delle informazioni è necessario variare in modo controllato la potenza luminosa emessa dalla lampada, bisogna quindi regolare in modo dinamico la corrente che attraversa i LED.
Lo scopo principale di una lampada è quello di illuminare un ambiente, è necessario quindi provocare piccole e veloci variazioni dell’intensità luminosa emessa affinché la percezione visiva da parte dell’utente non cambi.
È necessario inoltre garantire la funzionalità dell’impianto di illuminazione anche nel caso in cui vi siano guasti al circuito di trasmissione.
Benefici della tecnologia
Il Li-Fi oltre ad aggiungere funzionalità ad infrastrutture esistenti offre una soluzione di connettività in situazioni particolari, come ad esempio la trasmissione dati in ambienti molto umidi dove il Wi-Fi non funziona.
Anche in termini di sicurezza il Li-Fi offre dei vantaggi interessanti, l’informazione è localizzata intorno alla sorgente illuminante e risulta quindi complesso intercettare le informazioni che vengono trasmesse, poiché il sensore di ricezione deve essere in ‘contatto visivo’ con la sorgente.
Il Li-Fi può essere usato per avere chiavi di accesso secondarie ad altre reti, per esempio sarebbe possibile fornire connettività in luoghi in cui sono presenti Vending Machine o cartellonistica e insegne pubblicitarie con l’obiettivo di attrarre e catturare un target di utenti particolare.
Anche in termini di inquinamento elettromagnetico il Li-Fi offre dei vantaggi: le radiazioni elettromagnetiche nello spettro visibile non sono dannose per il corpo umano, al contrario delle microonde le quali hanno tendenzialmente un significativo impatto sulla salute dell’uomo.
La soluzione di ROLD
Circuito di trasmissione
Il team di ricerca e sviluppo di ROLD ha sviluppato una tecnologia proprietaria per la comunicazione Li-Fi.
L’obbiettivo da raggiungere era ambizioso: il sistema doveva poter essere interfacciato ad un impianto di illuminazione esistente ed un malfunzionamento di qualsiasi tipo non doveva comprometterne la funzionalità principale.
Da queste due specifiche è nata la T-Connection di ROLD tramite la quale è possibile connettere direttamente in parallelo il circuito di trasmissione alla sorgente di illuminazione.
Il circuito di trasmissione inietta nel nodo di connessione una corrente proporzionale al segnale da trasmettere modulando quindi la potenza ottica emessa dai LED. Il modulo di trasmissione non ha necessità di un alimentatore esterno, esso infatti ricava la propria alimentazione direttamente dall’uscita del driver della lampada ed è compatibile con tensioni comprese fra i 12V e i 32V.
Il modulo è dotato di un circuito di accensione ritardata per assicurare una protezione dalle inrush current che si verificano al momento di accensione del driver (queste correnti possono essere di notevole entità per alimentatori di alta potenza).
Il tipo di connessione richiesto non ha esigenze particolari: sia driver che lampada possono essere connessi tramite un comune mammut, è comunque possibile dotare i cavi di uscita di connettori idonei per l’interfacciamento l’infrastruttura esistente.
Il segnale iniettato nella lampada è modulato in frequenza in modo da migliorare l’immunità della trasmissione ai disturbi e permettere un corretto recupero dei dati in ricezione.
La velocità di modulazione e quindi la velocità di trasmissione dati dipende strettamente dalla banda di trasmissione della lampada, non è possibile quindi fornire a priori un dato relativo alla velocità massima di trasmissione.
Ricezione
La distanza di ricezione dipende dalla potenza del segnale trasmesso, dalla capacità di rivelazione e dal rapporto segnale rumore della catena di acquisizione del circuito di ricezione.
La variazione di luminosità della lampada non deve intaccare la percezione visiva degli utenti, per questo motivo il segnale da trasmettere deve essere di bassa entità.
Ciò che è possibile controllare in modo trasparente agli utenti è la catena di acquisizione del circuito di ricezione; ROLD ha creato un ricevitore in grado di estrarre segnali debolissimi ad una distanza che supera i 6mt (test effettuati in laboratorio), rendendo il sistema capace di operare anche in ambiti industriali.
Il ricevitore è in grado di estrarre dal segnale ricevuto l’eventuale segnale analogico modulante e segnali digitali seriali come ad esempio quelli generati da una trasmissione RS232, RS485 ecc.