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23 luglio 2014 3 23 /07 /luglio /2014 18:34

Fonte: canale YouTube di Daniele Penna


Italiani schedati dal Pentagono con la tessera sanitaria

Che fine ingloriosa per gli italidioti che spesso applaudono i carnefici: servi, schiavi, cavie. In una frase: schedati da un sistema militare e bancario di Washington, grazie a Ciampi, Berlusconi e Prodi, nonché a tutti quelli che li hanno seguiti al quirinale e a palazzo chigi, fino ad oggi senza mai fiatare. Peggio delle merci, inferiori alle cose: privi di identità, soltanto cifre a buon  mercato. Insomma, peggio delle bestie senza sapere di essere trattati come tali. Esseri umani equiparati ai codici a barre: niente di nuovo. Già i nazisti grazie all'Ibm avevano inventato un sistema di sterminio tecnologico.

Allora, che c’azzeccano tre codifiche degli Stati Uniti d’America con i dati sanitari sensibili della popolazione italiana? Disarmante: il controllo totale di cittadine e cittadini fin dalla nascita da parte del governo USA. Ecco come hanno fatto all’insaputa di tutti noi. Iata-Aba e barcode 39 sono standard di schedatura mondiale. Provate a indovinare dove sono immagazzinate tutte queste informazioni personali. Insomma, chi gestisce questa banca dati? Eurogendfor, ossia la Nato. Con quale diritto? Non si sa. Quasi dimenticavo: in base alla legge numero 91 dell'anno 1999 (grazie a Scalfaro e D'Alema), non siamo neanche padroni del nostro corpo, che invece appartiene a questa parvenza di Stato telecomandato dall'estero.

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23 luglio 2014 3 23 /07 /luglio /2014 16:03

Power Precision incrementa il testosterone fino al 400% e aumenta il metabolismo fino al 200%.

Negli ultimi due mesi i nostri lettori sono andati pazzi per un nuovo prodotto che contiene un elevatore di testosterone e un integratore brucia-grassi e ha aiutato molti uomini nel mondo a costruire una notevole massa muscolare in 4-6 settimane. Il prodotto è stato appena immesso sul mercato e l'azienda al momento fornisce campioni gratuiti per diffondere la notizia.

Questa formula unica è divenuta rapidamente il nuovo segreto tra gli allenatori e gli atleti d'elite ed è impiegata dagli allenatori delle celebrità per preparare rapiadamente gli attori ai loro ruoli cinematografici successivi.

I critici affermano che il composto contenuto in Power Precision produce un alto livello di testosterone negli atleti e un "inguisto vantaggio" che dovrebbe essere vietato poiché somiglia agli effetti che hanno gli steroidi. I sostenitori sostengono che la ricerca dimostra che questa sostanza nutritiva è naturale, sana ed efficace e vietare un composto naturale sarebbe come vietare le vitamine. 

Una cosa su cui la gente di entrambi i versanti concorda è che la formula di Power Precision produce risultati drastici. 

Ma non sono soltanto i critici e gli atleti ad affermare gli effetti dell'aumento muscolare e dell'eliminazione dei grassi ottenuti con Power Precision, ci sono veri dati clinici a sostegno di queste affermazioni.

Studi clinici (Aumento del 400% del testosterone)

Veniamo al dunque: uno degli ingredienti principali di Power Precision, il Tribulus Terrestris, è usato ormai da un po' di tempo come incrementatore a base di erbe del testosterone da allenatori e atleti d'elite. In uno studio recente, dei ricercatori lituani hanno somministrato agli atleti 625 milligrammi di Tribulus tre volte al giorno per venti giorni e hanno constatato come il testosterone in circolazione sia aumentato significativamente - di quasi 4 volte rispeto al livello di testosterone iniziale di base. Ancor più importante, non sono stati registrati effetti collaterali.

Secondo un altro studio recente, chi si esercita coi pesi da principiante e ha preso Tribulus Terrestris per quattro settimane ha constatato un aumento dei livelli di testosterone del 250% e un significativo aumento della massa muscolare magra. 

Difatti, non solo non ci sono stati effetti collaterali, ma gli uomini che hanno utilizzato questo integratore hanno notato un miglioramento della loro salute generale, incluso l'aumento della libido che accresce il desiderio e le prestazioni sessuali.

Cosa c'è da aspettarsi con Power Precision
Utilizzo di Power Precision

† Uso suggerito: Prendere una capsula di Power Precision al giorno al mattino e una capsula 30 minuti prima degli esercizi fisici. Questo regime aumenterà e preserverà degli alti livelli di testosterone e di eliminazione dei grassi nel corso dell'intera giornata.

  • Rapido aumento della massa muscolare
  • Maggiore quantità di grassi bruciati
  • Tempi di ripresa più rapidi
  • Sensazione chiara di benessere generale
  • Benefici per la salute delle ossa
  • Miglioramento della circolazione sanguigna e capacità di ossignenazione
  • Incremento del desiderio sessuale e della libido
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23 luglio 2014 3 23 /07 /luglio /2014 12:32

Nessuno ne parla; nessun media a livello mondiale parla della bolla dei derivati. La bolla dei derivati sta crescendo e prima o poi esploderà. Secondo gli ultimi dati pubblicati da BIS, al 31 dicembre 2013 il valore nominale di tutti i contratti derivati del mondo ammontava a 710.182 miliardi di dollari, in aumento del 12% rispetto al dicembre anteriore. Il dato del 31 dicembre rappresenta il massimo storico, ossia il valore più alto mai raggiunto dai contratti derivati.

Il PIL di tutti i paesi del mondo al 31 dicembre del 2013, secondo gli ultimi dati pubblicati dalFMI, era pari a 73.982 miliardi di dollari. L’ammontare dei derivati è quindi circa dieci volte il valore del PIL mondiale.

Quindici anni prima, al 31 dicembre 1998, l’ammontare nominale di tutti i contratti derivati era 80.317 miliardi di dollari ed il PIL del mondo era 30.561 miliardi di dollari, pertanto i derivati erano 2,63 volte il valore del PIL mondiale. In questi ultimi quindici anni, mentre il PIL mondiale è cresciuto del 142%, con un tasso di crescita medio annuo del 9%, i derivati sono cresciuti del 784%, con un tasso di crescita medio annuo del 52%.

I derivati oggi rappresentano 9,6 volte il valore del PIL mondiale, comuqnue inferiore al valore del 2007, quando equivalevano a 10,56 volte il valore del PIL mondiale. Perchè i derivati crescono? I derivati crescono quando diminuisce il tasso di guadagno nel settore produttivo; il capitale alla ricerca di maggiori tassi di guadagni finisce per essere investito nella speculazione. I derivati sono la principale espressione della speculazione.

La situazione dei derivati è particolarmente drammatica negli Stati Uniti. Le banche commerciali USA, secondo le cifre ufficiali del Governo USA, sono esposte ai derivati, ossia a titoli spazzatura, per un valore complessivo di 237.023 miliardi di dollari. Le banche USA più esposte sono quattro: Jp Morgan, Citibank, Goldman Sachs e Bank of América. Queste quattro banche hanno titoli derivati pari a 219.798 miliardi di dollari, ossia quasi un terzo di tutti i contratti derivati esistenti nel mondo. Il patrimonio (Asset) di queste quattro banche al 31 dicembre 2013 ammontava a 4.831 miliardi di dollari, più del doppio del PIL italiano del 2013, che è stato pari a 2.071,96 miliardi di dollari; i contratti in derivati posseduti da queste quattro banche sempre al 31 dicembre del 2013 ammontavano a 219.798 miliardi di dollari, ossia 45 volte il valore del loro patrimonio!

Se con la crisi del 2008 queste banche sono state salvate con un intervento massiccio di denaro pubblico da parte del Governo USA perchè troppo grandi per fallire, oggi che sono ancora più grandi e molto più esposte al rischio, per non fallire avrebbero bisogno di una quantità di denaro pubblico ancora più grande. Oggi, però la situazione non è la stessa del 2008 ed in caso di una grave crisi non ci sarebbe la possibilità di un ulteriore massivo intervento pubblico.

Quando la bolla dei derivati esploderà non una, ma molte delle principali banche statunitensi saranno esposte al rischio fallimento. Il fallimento di più di una di queste grandi banche avrà ripercussioni a livello mondiale.

Il mondo e particolarmente l’occidente, con USA ed Europa in testa, sono alla vigilia di una grande crisi economica che può esplodere da un momento all’altro.

Se un terzo di tutti i contratti in derivati del mondo è detenuto da 4 banche USA significa che i tassi di guadagno stanno scendendo negli USA e quindi a rifugiarsi nella speculazione è proprio il capitale USA. L’analisi dell’andamento dei profitti delle imprese USA ci può indicare la tendenza per il futuro.

Nel 2013 il profitto lordo delle imprese statunitensi è stato 2.102,1 miliardi di dollari, con un dividendo netto pari a 902 miliardi. Secondo i dati del I Trimestre, recentemente pubblicati dal BEA, si stima che il profitto loro per il 2014 sarà di 1.975,4 miliardi, quindi in diminuzione di ben 198,3 miliardi rispetto all’anno anteriore; anche le stime riguardanti i dividendi netti per l’anno in corso sono in diminuzione: 861,7 miliardi, quindi 87,1 miliardi meno rispetto all’anno anteriore.

Cadono i profitti delle imprese e dunque il capitale USA da un lato continuerà a rifugiarsi in mercati e paesi che garantiscono maggiori tassi di guadagno, dall’altro lato tenderà maggiormente a rifugiarsi nella speculazione e per conseguenza l’aumento dei titoli derivati.

Stiamo in pratica assistendo al tracollo degli Stati Uniti che da prima potenza economica nel giro di pochi lustri saranno superati da Cina, India ed altri paesi emergenti; probabilmente, come scriviamo da circa un decenio, gli USA cesseranno anche di esistere come stato unitario e si frantumeranno in vari stati, uno dei quali, la parte orientale (New York) è destinata ad unirsi economicamente e políticamente con una parte degli attuali stati che conformano l’Unione Europea.

La Federal Reserve aveva annunciato di terminare con la stampa dei dollari e l’acquisto di titoli tossici, ma in realtà non potrà  tirarsi indietro, soprattutto adesso che sta per esplodere la bolla dei derivati, per cui continuerà a stampare dollari. Insomma la situazione è talmente critica che è solo questione di tempo. Da un lato la bolla dei derivati e la continua immissione di dollari nel mercato (la stampa di dollari attraverso l’operazione chiamata “Alleggerimento quantitativo” o Quantitative easing o QE) e dall’altro lato l’abbandono del dollaro da parte di molti paesi per le transazioni internazionali, cosa che comporterà in un futuro ormai prossimo anche la riduzione delle riserve internazionali in dollari.

L’alleggerimento quantitativo è una delle modalità con cui una banca centrale crea moneta e la immette nel sistema finanziario ed economico. Una banca centrale, in questo caso la Federal Reserve, la Banca centrale degli USA ha deciso di acquistare attività finanziarie dalle banche del sistema (azioni o titoli, anche tossici). In sostanza stampa i dollari e li trasferisce alle banche, definite troppo grandi per poter fallire.

Il dollaro è anche la principale moneta delle riserve internazionali di tutti i paesi del mondo. Il giorno in cui cesserà di esserlo, tutti gli stati venderanno i dollari in loro possesso ed acquisteranno la nuova moneta o le nuove monete utilizzate per gli intercambi comemrciali. Queste due situazioni (stampa senza freni dei dollari e l’abbandono del dollaro come moneta di reserva internazionale) determineranno il tracollo del valore del dollaro e per conseguenza il tracollo economico degli Stati Uniti.

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23 luglio 2014 3 23 /07 /luglio /2014 10:57

L’ossidazione è la funzione per la quale le nostre cellule consumano, ossidandole, molecole di zucchero e di grassi e usando l’ossigeno come combustibile. Con questo processo si produce l’energia che viene utilizzata per le varie funzioni del corpo, ma si formano anche i cosiddetti radicali liberi: composti estremamente reattivi capaci di neutralizzare i batteri nocivi o le cellule degenerate.
Il problema si pone quando questi composti radicatici risultano in eccesso rispetto alle fisiologiche capacità del nostro organismo di neutralizzarli. Questo eccesso, denominato “stress ossidativo”, può causare danni alle strutture più importanti della cellula, come il nucleo o la membrana cellulare, e, in soggetti geneticamente predisposti, può condurre a una serie di patologie anche gravi tra le quali l’infarto cardiaco, l’ictus cerebrale, il morbo di Alzheimer, il morbo di Parkinson e può aumentare notevolmente i processi di invecchiamento.

Il nostro organismo, come già detto, possiede un corredo enzimatico per far fronte a questa situazione ossidativa e si avvale anche di sostanze assunte dall’esterno: gli alimenti quali frutta e verdura contengono antiossidanti naturali come le vitamine, i minerali e gli enzimi. Pertanto l’alimentazione rappresenta, in prima battuta, un importante fattore di riequilibrio del corpo . I radicali liberi stringono anche importanti rapporti con l’infiammazione cronica. Sappiamo che l’infiammazione è biologicamente importante per difendere i tessuti del nostro corpo da vari tipi di aggressione. Quando questo processo si prolunga nel tempo, cioè si cronicizza, può diventare un’ulteriore fonte di produzione di radicali liberi i quali, a loro volta, aumentano lo stato infiammatorio danneggiando i tessuti e instaurando un circolo vizioso che porta rapidamente l’organismo sulla via della malattia e dell’accelerazione dei processi di invecchiamento.

 

Secondo: lo squilibrio ormonale

 

Per capire meglio come questo stato infiammatorio può più facilmente instaurarsi e cronicizzarsi, esaminiamo un altro importante pilastro di questo processo: lo squilibrio ormonale. Con squilibrio ormonale non si intende una mera carenza o un eccesso di un singolo ormone, ma il disequilibrio dei rapporti che tutti gli ormoni hanno tra di loro e con tutte le altre strutture dell’organismo. Quando questa armonia si altera è come se in un’orchestra uno o più elementi si mettessero a suonare per conto proprio, senza accordarsi con il resto dei musicisti.

Sorprendentemente noi siamo la prima causa di questo squilibrio, sia per i ritmi frenetici della vita che conduciamo che, soprattutto, per il nostro stile alimentare spesso basato su un eccessivo consumo di zuccheri dati dalla pasta, dal pane, dall’onnipresente pizza e, soprattutto, da un’enorme varietà di dolciumi e bibite . Sappiamo che il nostro organismo scompone gli zuccheri sino a formare glucosio il quale rappresenta il maggiore nutriente cellulare. Per compiere questa funzione l’organismo necessita dell’apporto dell’ insulina, un ormone secreto dal pancreas che serve a facilitare l’utilizzazione del glucosio da parte delle cellule.

Ma se il glucosio è in eccesso? Allora, piano piano, si instaurano delle condizioni sfavorevoli che conducono all’insulinoresistenza, evento in cui, a forza di secernere insulina in risposta all’introduzione di zuccheri, le cellule bersaglio diventano meno sensibili ad essa. In tutta risposta il pancreas secerne ancora più insulina, in un circolo vizioso che porta a molte condizioni patologiche come il diabete, l’ipertensione e l’obesità.
Inoltre dobbiamo notare che l’eccesso di insulina va a interferire con l’attività di moltissimi altri ormoni, producendo ulteriori squilibri a vari livelli di regolazione fisiologica e aumentando lo stato infiammatorio dell’organismo. 

Pertanto, come l’alimentazione può provocare l’innesco di questi problemi, d’altro canto può anche aiutare a risolverli. Possiamo ridurre drasticamente l’assunzione di zuccheri e carboidrati prediligendo quelli integrali che danno uno stimolo insulinico minore e più rallentato; possiamo integrare la dieta con cibi che contengono acidi grassi della serie omega 3, gli unici che possono stornare la produzione di eicosanoidi a favore di quelli buoni con attività protettiva sulla circolazione e sui tessuti; possiamo prediligere gli olii spremuti a freddo ed i semi oleosi ricchi di benefici grassi mono e poli-insaturi che favoriscono anche il metabolismo lipidico dell’organismo.

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21 luglio 2014 1 21 /07 /luglio /2014 19:16

Una volta inserito nel corpo, non ci si pensa più per 16 anni. È un nuovo contraccettivo “telecomandato” sviluppato dalla MicroCHIPS: un impianto che rilascia un farmaco anticoncezionale e viene inserito sotto la pelle della natiche, delle braccia o dell’addome. Quando la donna vuole avere un bambino, le basta disattivarlo con il telecomando in dotazione; in seguito, potrà essere riattivato.

 

CORRENTE. «Le dimensioni dell’impianto sono 20 x 20 x 7 mm; al suo interno ha un microchip che contiene il progestinico levonorgestrel, un principio attivo usato negli anticoncezionali» spiega Rober Farra, presidente di MicroCHIPS.

 

«Il progestinico è racchiuso in miniserbatoi; ogni mese se ne apre uno e il farmaco viene rilasciato in modo costante. L’apertura avviene quando una corrente elettrica passa attraverso le membrane di metallo che chiudono ogni serbatoio e le “fonde”. Così il farmaco si diffonde. Il meccanismo è regolato da un microcontroller che si può disattivare con un segnale wireless dall’esterno: la donna lo può inviare quando vuole un figlio».

 

 

 

FAI DA TE. Rispetto ad altri impianti contraccettivi esistenti, questo promette di durare più a lungo e di non richiedere un ritorno in clinica se si desidera disattivarlo. I test preclinici inizieranno il prossimo anno; bisognerà verificare anche la sicurezza dal punto di vista del controllo wireless. La compagnia punta alla messa in commercio per il 2018. E questa tecnologia può essere applicata per il rilascio di diversi farmaci.

 

«L’impianto è una nuova versione di quello che avevamo in precedenza testato sull’uomo per il rilascio di un farmaco per trattare l’osteoporosi» conclude Farra.

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21 luglio 2014 1 21 /07 /luglio /2014 18:00


Prendendo in considerazione che si tratta di una delle malattie più letali, gli scienziati cercano costantemente di trovare una cura e, infine, porre fine al cancro. Questa erba magica è una di quelle cure che va taciuta nella comunità medica, e può uccidere fino al 98% delle cellule tumorali in appena 16 ore.

Vale a dire, secondo una serie di studi pubblicati in "Life Science", artemisinina, un "assenzio dolce" o derivato "Artemisia annua", è stato utilizzato in medicina cinese e può uccidere il 98% di cellule del cancro del polmone in meno di 16 ore.

L'erba utilizzato da solo riduce le cellule tumorali del polmone fino al 28%, ma in combinazione con il ferro, "Artemisia Annua" con successo e completamente "cancella" il cancro, e l'esperimento questa erba ha avuto alcun impatto sulle cellule polmonari sane.

Artemisinina in passato è stato utilizzato come un potente rimedio antimalarico, ma ora è dimostrato che questa cura è efficace anche nella lotta contro il cancro.

Quando gli scienziati aggiungono ferro, mentre la conduzione dello studio, che in seguito attaccato al tessuto polmonare, in particolare alle cellule tumorali infettate, Artemisinine selettivamente attaccato le cellule "cattive", e ha lasciato le cellule "buone" intatta.

"In generale, i nostri risultati mostrano che l'artemisinina ferma fattore di trascrizione 'E2F1' e interviene nella distruzione delle cellule tumorali del polmone, il che significa che presenta un modo di trascrizione secondo la quale artemisinina controlla la crescita delle cellule del cancro riproduttiva", è stato affermato nella conclusione delle ricerche condotte nel laboratorio del cancro presso l'Università della California.

Il Journal of Life Science ha riferito su uno studio dalla University of Washington, diretta dai dottori Narenda Singh e Henry Lai. Finora, questo è il più ampio studio svolto negli Stati Uniti il ​​artemisinina.

Lo studio è stato condotto in un laboratorio in campioni di tessuto (in vitro) al contrario di uno studio su animali o esseri umani (in vivo). Utilizzando una varietà resistente alle radiazioni delle cellule del cancro al seno (che aveva anche una elevata propensione per l'accumulo di ferro) artemisinina si dimostrato di avere un tasso di uccisione di cancro del 75% dopo solo 8 ore; e quasi un tasso di uccidere il 100% in appena 24 ore. Lo studio originale può essere trovato qui.

Jan Kops et al. - Flora Batava - Permesso accordato da usare sotto GFDL da Kurt Stueber. Fonte: www.biolib.de - È garantito il permesso di copiare, distribuire e / o modificare questa immagine in base ai termini della GNU Free Documentation License, Versione 1.3 o ogni versione successiva pubblicata dalla Free Software Foundation; senza sezioni non modificabili, nessun testo di copertina, e nessun Testi di Retro Copertina. Una copia della licenza è inclusa nella sezione intitolata GNU Free Documentation License.

Depositi di ferro nelle cellule tumorali con speciali recettori che aiutano nella divisione cellulare. Le cellule normali hanno anche questi recettori, ma le cellule tumorali averli in grandi quantità e secondo questo, le cellule tumorali possono essere una combinazione bersaglio di ferro e artemisinina.

Ci sono numerosi esperimenti condotti finora e tutti dimostrano che, in combinazione con il ferro, artemisinina può effettivamente distruggere il cancro, e questo estratto è stato utilizzato in Cina per migliaia di anni, come una cura per la malaria.

Parassita della malaria non può sopravvivere in presenza di Artemisinine, perché è ricco di ferro, e bio-ingegneri Henry Lai e Narendra Singh della University of Washington sono stati i primi scienziati a scoprire questo. La rivista peer reviewed articolo originale può essere trovato qui , dove concludono gli scienziati "artemisinina e composti di ferro che trasporta artemisinina tagged potrebbero essere sviluppati in potenti farmaci antitumorali".

Dr. Len Saputo chiama artemisinina una "bomba intelligente cancro":

 

 

 

- See more at: http://www.spiritscienceandmetaphysics.com/amazing-herb-kills-98-of-cancer-cells-in-just-16-hours-shows-multiple-scientific-studies/#sthash.blibGlUx.dpuf

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21 luglio 2014 1 21 /07 /luglio /2014 10:44

Il futuro successo di un bambino è cruciale dipende dalle prime fasi di sviluppo del cervello, durante la gravidanza e l'infanzia . La ricerca scientifica da molteplici discipline accademiche e mediche hanno dimostrato che i cambiamenti che avvengono durante questo primo periodo di sviluppo del cervello in grado di modellare profondamente il resto della vita di un bambino, e incidere sulla salute a lungo termine, il benessere e la capacità cognitiva.

Come un bambino cresce - dall'interno del grembo materno attraverso i primi anni di vita - enormi cambiamenti avvengono nella connettività e plasticità del cervello. Approfondire la nostra comprensione della connessione fra le prime tappe del comportamento di un bambino e lo sviluppo strutturale e neurale del loro cervello è un primo passo fondamentale per promuovere lo sviluppo sano del cervello, oltre a migliorare i trattamenti per i disturbi dello sviluppo e dell'apprendimento. Inoltre, le relazioni sociali e familiari funzionali o disfunzionali, status socio-economico / povertà, lo stress, l'alimentazione, e altre esperienze ambientali producono effetti duraturi sul cervello e impatto come i bambini risponderanno alle avversità, come potranno interagire con i loro coetanei, e se lo faranno avere successo a scuola e per tutta la vita.

Questa conferenza 2.5 giornata si riunirà i principali ricercatori con competenze nelle fasi fondamentali dello sviluppo iniziale del cervello, e si concentrerà sulla connessione tra ricerca e risultati migliori per i bambini .Relatori presenteranno le più recenti scoperte delle neuroscienze cognitive e della psicologia sperimentale in materia di sviluppo tipico e atipico di apprendimento umano e la memoria, le emozioni e il comportamento sociale nei primi anni di vita. Essi potranno anche esplorare socio-economico, la famiglia, e fattori nutrizionali che possono influenzare il cervello e il comportamento. La conferenza metterà in evidenza le pratiche didattiche, pratiche di salute e la nutrizione, la ricerca applicata e la politica del governo con il potenziale per migliorare lo sviluppo del cervello sano e migliorare i risultati per i bambini a rischio.

Questa conferenza sarà caratterizzato da una sessione dedicata: Spotlight sulla nutrizione e lo sviluppo del cervello , co-presentato con l'Istituto Sackler di Scienze della Nutrizione , un programma della New York Academy of Sciences.

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20 luglio 2014 7 20 /07 /luglio /2014 10:51

Ricercatori americani hanno ingegnerizzato con la terapia genica il tessuto cardiaco di maiali producendo un pacemaker "alternativo" a quello naturale. Se funziona, si potrebbe aprire la strada per dispositivi che sostituiscono i pacemaker elettronici di oggi.

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Immagine ai raggi X di pacemaker inserito.|WIKIMEDIA COMMONS

Un pacemaker biologico al posto di uno elettronico. È la prospettiva che si apre per un futuro (forse) non troppo lontano grazie al lavoro di un gruppo di ricercatori americani.

 

Nel loro studio, i cui risultati sono stati pubblicati sulla rivista Science Translational Medicine, gli scienziati descrivono una metodica di terapia genica con cui sono riusciti a ricreare un battito cardiaco normale in un cuore che non funzionava più.

 

La ricerca è stata fatta solo su animali, maiali, ma la porta sembra aperta per un trasferimento abbastanza rapido di questa scoperta nell’uomo.

 

Ecco, più nel dettaglio, di che cosa si tratta, a partire da come funziona il pacemaker di cui siamo naturalmente dotati.

 

COME SI ORIGINA NORMALMENTE IL BATTITO CARDIACO?

Il ritmo del cuore si genera in una piccola regione del cuore specializzata in questa funzione: è il cosiddetto nodo senoatriale, ed è il pacemaker naturale. Le cellule di questa zona, fatta a mezzaluna e lunga non più di un centimetro e mezzo, generano gli impulsi elettrici che si trasmettono al tessuto muscolare cardiaco, determinando la caratteristica frequenza di 60-90 battiti al minuto del cuore.

 

PERCHÉ A VOLTE NON FUNZIONA PIÙ?

L’età e alcune malattie riducono l’efficienza del pacemaker naturale, la centralina elettrica, e il cuore batte molto meno regolarmente. A volte il ritmo rallenta pericolosamente, altre volte il cuore salta i battiti. Nelle situazioni più gravi o a rischio, spesso viene deciso di impiantare un pacemaker elettronico.

 

CHE COS’È UN PACEMAKER ELETTRONICO?

È un dispositivo, di fatto un piccolo computer, delle dimensioni di mezzo pacchetto di sigarette, che viene impiantato in un tasca sottocutanea nel torace. I cateteri che portano il segnale elettrico al cuore vengono inseriti in una vena. I pacemaker sono in uso da circa cinquant’anni, e in Italia ne vengono impiantati ogni anno circa 50 mila.

 

 

L'evoluzione della tecnologia dei pacemaker. | ST. JUDE MEDICAL

 

 

CHE COSA HANNO FATTO I RICERCATORI AMERICANI?

Con un esperimento di terapia genica, hanno veicolato nel cuore di alcuni maiali con blocco cardiaco completo (in cui cioè il pacemaker naturale del cuore era stato reso completamente non funzionante) un particolare gene. Il gene, chiamato TBX18, “trasportato” da un virus, è stato iniettato tramite un catetere in una regione del cuore dove normalmente non si genera l’impulso elettrico. La proteina espressa dal gene ha convertito le normali cellule cardiache in cellule specializzate nel generare l’impulso elettrico, di fatto dando vita a un pacemaker naturale alternativo a quello non più funzionante.

 

QUALI SONO LE PRIME POSSIBILI APPLICAZIONI?

Secondo gli autori dello studio, questi pacemaker biologici potrebbero essere utilizzati innanzitutto per fare da “ponte” per le persone che devono rimuovere il dispositivo elettronico, per esempio per un’infezione, in attesa di impiantare un nuovo pacemaker. Un’altra ipotesi è quella di mettere a punto un trattamento per curare, ancora nell’utero, i feti affetti da blocco cardiaco congenito, un difetto raro che oggi può essere diagnosticato ma che non è possibile trattare prima della nascita.

 

QUANTO SI DOVRÀ ASPETTARE?

Il fatto che l’esperimento sia stato fatto sui maiali, animali grandi e con un cuore molto simile a quello dell’uomo, rende secondo i ricercatori non troppo distante la possibilità di una sperimentazione clinica. Gli autori dello studio hanno parlato di tre anni per un possibile inizio di test sull’uomo.

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20 luglio 2014 7 20 /07 /luglio /2014 10:41

Dicembre (ma per voi che leggete sarà ormai passato da settimane). Il freddo penetra e allo stesso tempo rinvigorisce, tiene desti il corpo e la mente dall'assopirsi facilmente. La nebbia, fitta, avvolge qualsiasi cosa tenti di mostrarsi al mondo, riducendo ogni persona, oggetto, luogo a mera forma, che può essere scorta solo da vicino. Il procedere, in queste situazioni, è lento, si naviga a vista. Una metafora perfetta della condizione sociale in cui il nostro paese e l'Occidente tutto si ritrovano a vivere.
Infatti, mentre scrivo il mondo circostante sembra sempre più dominato dal caos, reso più manifesto dall'espandersi e dall'acuirsi di  una “crisi” sempre più profonda. Crisi economica, ma anche politica, tanto da rimettere fortemente in discussione la stessa rappresentatività delle nostre Istituzioni. Ma soprattutto una crisi psicologica per moltissimi, la cui vita sembra aver perso un reale significato con l'aggravarsi di una condizione di ristrettezza monetaria generalizzata, che induce sempre più persone a scelte disperate. E mentre il mondo economico mostra così il suo vero volto, anche la natura, con le sue manifestazioni naturali sempre più intense, sembra voler destare l'umanità dal torpore che le impedisce di aprire gli occhi persino di fronte a disastri come quello di Fukushima, che rischia seriamente di compromettere la vita di una parte non irrilevante del nostro pianeta.
L'impressione di chi scrive è però che questo caos emerga dalla rottura di una condizione di ordine soltanto apparente, una quieta disperazione che oggi si mostra per ciò che realmente è, facendo cadere la maschera dell'adesione forzata ad una forma precostituita.

Questa forma precostituita per una parte ormai maggioritaria dell'opinione pubblica del Vecchio Continente può essere rappresentata dall'unione monetaria europea, in cui stati con esigenze diverse convivono forzatamente, accomunati da una sempre maggiore cessione di sovranità politica ed economica verso terzi, che li priva del proprio potere decisionale. Nel precedente numero di PuntoZero, infatti, abbiamo fatto il punto sul progressivo emergere di istanze centrifughe nei confronti di Bruxelles: un comune sentimento anti-euro che serpeggia soprattutto nei paesi dell'Europa meridionale e mediterranea, più colpiti dalle politiche di austerità introdotte dai loro governi, ma che trova anche il sostegno di europeisti convinti come gli autori del Manifesto europeo di solidarietà, che chiedono di abbandonare la moneta unica pur di salvare l'integrazione politica ed il mercato comune europei. L'esatto opposto, quindi, del mantra che chiede di salvare l'euro a tutti i costi.
Mentre sto scrivendo, anche i mezzi di comunicazione di massa sembrano essersi arresi alla necessità di dar voce ai critici dell'integrazione monetaria, uno su tutti il professor Alberto Bagnai dell'università di Pescara, sostenitore del ritorno ad una divisa valutaria nazionale per l'Italia e per gli altri paesi dell'Eurozona. Più cauto Beppe Grillo, nel proporre la divisione dell'Euro in due zone: un Euro A per la Germania e pochi altri paesi che rispondono ai requisiti richiesti dalle attuali politiche di Bruxelles e Francoforte, un Euro B per i paesi mediterranei, insieme a Francia e Slovenia. Nessuna novità, per chi ci legge. Ipotesi, teorie, proposte che si mostrano come tante possibili vie di uscita al famoso tunnel... ma la luce alla fine di questo limbo, che a giorni alterni tutti dicono di vedere, sembra somigliare più alla famosa visione di chi vive esperienze di pre-morte che ad una reale formula convincitoria per chi ascolta. Indirizzare l'attenzione sull'adesione o meno alla moneta unica o su un auspicabile cambiamento di rotta da parte di Bruxelles rischia infatti di far perdere di vista la Luna, fin troppo spesso confusa con il dito che la indica. Per scorgerla, emerge la necessità di nuovi occhi; per descriverla, una nuova semantica.
Dovremmo forse chiederci se non sia necessario guardare verso nuovi orizzonti, di pensare ciò che non è mai stato pensato, di avere il coraggio di scelte di rinnovamento e rottura radicali con il passato. Urge forse il coraggio di guardare oltre la scatola chiusa dell'economia classica, ma anche di non farsi intrappolare in nostalgie fin troppo facili. Il crollo di un Sistema, di un modo di pensare l'economia, il crollo cioè del modello capitalistico, spinge alcuni a rispolverare paradigmi economici del passato, altri a riconsiderare totalmente la propria visione della vita, di ciò che conta davvero. Ecco allora idee nuove venire alla luce, immagini di un futuro diverso proporsi agli occhi dell'opinione pubblica in questo Occidente sempre più periferico rispetto al mondo.

Ha fatto discutere, ad esempio, l'iniziativa sostenuta dal Comitato referendario svizzero per il reddito di base, che il 4 ottobre scorso ha presentato al Parlamento di Berna ben oltre 100 mila firme per consultare i cittadini elvetici in merito all'istituzione di un reddito di base incondizionato (Grundeinkommen). Il referendum, la cui data non è stata ancora fissata, darà agli svizzeri la possibilità di riformare l'articolo 110 della loro Costituzione, che disciplina il diritto al lavoro, nella direzione di questa forma di emancipazione monetaria.
Principale promotore dell'iniziativa è il sociologo Bernard Kundig, che fa parte del Basic Income Earth Network (BIEN), ossia una rete di movimenti, associazioni e persone che lavorano per l'introduzione di forme di reddito minimo garantito o reddito di esistenza in varie nazioni del mondo. Anche se il quesito non specifica le caratteristiche di tale erogazione monetaria e, in caso di sua approvazione popolare, affida al governo e al Parlamento la decisione finale sulle sue forme di finanziamento, le idee di Kundig in merito sono chiare: erogare ad ogni cittadino svizzero maggiorenne un reddito mensile di 2500 franchi (l'equivalente di circa 2000 euro), indipendentemente dalle sue condizioni salariali, reddituali o patrimoniali. Una rendita che si affiancherebbe al salario già percepito, o ne colmerebbe l'assenza in tempi di disoccupazione, garantendo così ad ogni cittadino il diritto alla sopravvivenza, ma anche la possibilità di rivedere la propria attuale posizione lavorativa (senza peraltro l'obbligo di averne alcuna). 

“È l'unico modo per salvare l'umanità dall'agonia del capitalismo, consentendole un atterraggio in dolcezza senza eccessivi traumi”,

sostiene il sociologo svizzero, che propone di sostituire l'attuale “ginepraio” di deduzioni fiscali, sussidi e pensioni con il nuovo reddito di base universale. Una soluzione semplice per mettere al riparo dalla bancarotta ogni essere umano, permettendo allo stesso tempo un notevole snellimento dell'apparato burocratico che sorregge lo Stato Sociale, di cui vi sarebbe sempre meno necessità.

“Con il reddito di base garantito i cittadini sarebbero sollevati dalla necessità di trovare un lavoro, peraltro sempre più raro, ad ogni costo, disponendo della possibilità di scegliere l'attività a loro più congeniale, per contribuire al processo sociale e a porre le basi di una società postindustriale rispettosa della natura”,

spiega Kundig.
Il carattere universale ed incondizionato di questo reddito di cittadinanza lo distingue quindi dal reddito minimo garantito, con il quale viene invece spesso confuso. Quest'ultimo è infatti uno strumento assistenziale erogato a chi non dispone di un salario oppure di un reddito sufficiente ad una vita dignitosa, le cui possibilità di applicazione ed erogazione sono molteplici e in Europa variano da paese a paese. Entrambe le misure vengono generalmente intese come una forma di sostegno economico integrativa al reddito salariale da parte dell'ente statale o di suoi surrogati locali (in Italia la gestione del reddito minimo garantito è stata affidata alle regioni) e si possono generalmente indicare come forme di garanzia di un reddito di base. Proprio per la sua universalità, invece, il reddito di cittadinanza assume anche il nome di reddito di esistenza o reddito di base incondizionato.
Ma la Svizzera non è l'unica nazione in cui trova spazio nel dibattito pubblico una simile idea, così radicalmente altra rispetto all'obbligo di lavorare per vivere che oggi fonda la nostra società (si pensi ad esempio al primo articolo della Costituzione italiana)...

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20 luglio 2014 7 20 /07 /luglio /2014 10:16

l padre della psicologia positiva Martin Selingman ha teorizzato che mentre il 60 per cento della felicità è determinata dai nostri geni e dall'ambiente, il restante 40 per cento dipende da noi. La formula ha sedotto anche un altro psicologo famoso,Philip Zimbardo, che l'ha ripresa nel suo libro The time paradox. Ed entrambi concordano che se tornare a nascere e ottenere nuovi geni è impossibile, si può invece lavorare su quel 40%. 
Come? La scienza suggerisce almeno 8 strade. 

1. TRASCORRETE (ALMENO) 20 MINUTI AL GIORNO ALL'APERTO
Secondo una serie di studi pubblicati nel 2010 dal Journal of Environmental Psychology, non solo aiuta a mantenere uno stato d'animo migliore ma addirittura migliorerebbe la memoria. A fare bene sono soprattutto la luce del sole, anche in un giorno nuvoloso, e l'aria fresca.

2. IMPEGNATEVI AD ESSERE FELICI
Ben due studi pubblicati dal Journal of Positive Psychology hanno confermato che quando le persone cercano attivamente di essere felici, migliorano il loro stato d'animo, sentendosi alla fine più felici di chi non lo fa. In uno dei due studi i partecipanti hanno ascoltato una gamma di brani musicali allegri nel corso di due settimane: coloro ai quali era stato chiesto di concentrarsi sulla loro felicità, hanno registrato un miglioramento dello stato d'animo rispetto a coloro ai quali era stato chiesto solo di concentrarsi sulla musica. 

3. SCOPRITE I VOSTRI PUNTI DI FORZA E IMPEGNATEVI A USARLI 
Il libro The Happiness Advantage di Shawn Achor, psicologo ad Harvard, riporta un esperimento su 577 volontari, invitati a scegliere uno dei loro punti di forza e a usarlo in un nuova modo ogni giorno per una settimana. Col risultato che alla fine si sentivano molto più felici e meno depressi rispetto al gruppo di controllo. Non è tutto: i vantaggi di questo modus vivendi duravano anche dopo la fine dell'esperimento: il loro livello di felicità è rimasto tale per un mese intero.

4. FATE ESERCIZIO REGOLARMENTE 
L'esercizio fisico in generale rilascia endorfine nel cervello, che migliorano il tono dell'umore. Se l'allenamento è regolare, il moto positivo dell'animo si estende anche ai giorni in cui non ci si allena. Lo conferma una ricerca dell'Università di Bristol secondo cui "Nei giorni di allenamento, l'umore delle persone migliora significativamente dopo l'esercizio e rimane lo stesso nelle successive giornate di riposo. Con l'eccezione del senso di calma che si perde poco dopo". 

 

5. DATE UN SIGNIFICATO ALLA VITA
I ricercatori della Tohoku University in Giappone hanno realizzato uno studio di sette anni su oltre 43.000 adulti di età tra 40 e i 79 anni chiedendo loro se avevano ikigai (un termine giapponese che sta per "senso della vita"), e poi hanno monitorato il loro stato di salute. Il 95 per cento degli intervistati che riferivano di avere dato un significato alla propria vita erano vivi sette anni dopo l'indagine iniziale contro circa l'83 per cento di coloro che non avevano segnalato alcun buon motivo per vivere. La mancanza di ikigai, secondo i ricercatori, sarebbe in particolare associata con la morte a causa di malattie cardiovascolari.

6. PASSATE DEL TEMPO CON LE PERSONE FELICI... O CON I LORO AMICI
Secondo uno studio pubblicato in Statistics in Medicine e condotto presso la Harvard University e la University of California, la felicità è contagiosa. I ricercatori hanno scoperto che quando una persona diventa felice, un amico che le vive vicino ha una probabilità del 25 per cento in più di diventarlo anche lui. Il coniuge della persona felice ha un 8 per cento maggiore probabilità di felicità, e i vicini di casa hanno una probabilità del 34 per cento. Ma c'è di più: i ricercatori hanno condotto una revisione di altri studi precedenti, scoprendo che certe relazioni sono maggiormente interessate da felicità, in ossequio a una teoria chiamata la "teoria del contagio sociale" o dei "tre gradi di influenza": quando una persona è felice, l'effetto può diffondersi per tre gradi, fino agli amici degli amici.

7. COLTIVATE RELAZIONI SOCIALI FORTI
Se si dispone di pochi amici intimi, una grande e amorevole famiglia, o di forti legami con la comunità, si è più felici. Tra i numerosi studi che lo confermano, ce n'è uno dello psicologo Shawn Achor compiuto tra 1.600 studenti di Harvard che ha dimostrato che il sostegno sociale è motivo di felicità e conta più di fattori come il reddito familiare, i punteggi universitari, l'età, il sesso o l'etnia di appartenenza. 

8. OCCUPATEVI DEGLI ALTRI 
Le persone che passano del tempo ogni mese ad aiutare gli altri (sia che si tratti di animali, di altre persone o dell'ambiente) sono più felici. Una ricerca della dottoressa Suzanne Richards dell'Università di Exeter Medical School, nel Regno Unito, ha esaminato 40 studi degli ultimi 20 anni sul legame tra volontariato e salute, rilevando che il volontariato è associato con meno casi di depressione, maggiore benessere e una riduzione del 22 per cento del rischio di morte.

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