Julia ha 36 anni, tre bambini, un buon lavoro, amici, interessi e su un forum cattolico italiano scrive: “Il mio matrimonio è sempre stato abbastanza paritario. Ora mi piacerebbe ricondurlo a una tipologia più tradizionale e, come conseguenza di questo cambio nelle gerarchie di coppia, vorrei introdurre fra me e mio marito la Christian Domestic Discipline, un tipo di relazione in cui la donna accetta di sottomettersi all'autorità del compagno e di essere corretta, quando necessario, attraverso punizioni”.

Punizioni: ovvero, stare in un angolo a fissare il muro per un tempo imprecisato, magari svestite; il divieto di utilizzare internet, la televisione o il pc; essere sculacciate, a mani nude o con vari utensili a seconda della colpa commessa. Castighi molto precisi, perché nella disciplina domestica cristiana (DDC) nulla è lasciato al caso.

Lo spiega un manuale di 54 pagine scritto da una coppia americana, animatrice del blog “Imparando la disciplina domestica”. Il concetto è semplice: il capofamiglia comanda ispirato dalla parola della Bibbia, educando e correggendo la moglie con l’ausilio di punizioni psicologiche e fisiche. Il fine è garantire una dinamica di relazione sicura e appagante.

A partire da questo prontuario del buon ménage, un recente articolo del sito americano Daily Beast ha aperto oltreoceano il dibattito sulla disciplina domestica cristiana. Registrando, tra l’altro, una crescita di pagine web in cui ferventi coppie cristiane si dicono soddisfatte di una routine familiare orientata da Dio e guidata dall’uomo, autorizzato a punire la moglie per ogni sua distrazione: dalla cena troppo cotta al disordine in casa, fino alla multa presa per l’auto parcheggiata in divieto di sosta.

E, sebbene il concetto stesso di punizione valichi il confine dell’abuso, sul web molte donne coinvolte si definiscono “gratificate” da questo stile di vita. “A mio marito piace vedere la persona che possiede diventare come Dio vuole che lei diventi. Può suonare strano, ma con me funziona” spiega al Daily Beast Vera, moglie soddisfatta dalla sua relazione basata sulla DDC.

Interpellato dal sito americano, lo psicologo Jim Alsdurf, parla invece di pratiche “folli” che, quando non sfociano nella violenza vera e propria, possono essere paragonate ad atti di “eccitazione sessuale distorta” vicine al sadomasochismo ma avvolte da un malinteso afflato biblico.

A giudicare dalla sua diffusione sul web, il fenomeno della DDC nel nostro paese è molto marginale. Tuttavia, anche in Italia non mancano discussioni su forum, un blog dedicato alla disciplina domestica e persino una petizione online rivolta al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano per mettere al bando questa pratica.

Proprio nel forum in cui Julia chiede consigli su come rendere meno paritario il suo rapporto di coppia, è citato il libro “Sposati e sii sottomessa” della giornalista Costanza Miriano. Il saggio, che ha fatto molto discutere dopo la sua pubblicazione nel 2011, propone una visione tradizionale del matrimonio, basata sulle differenze tra marito e moglie per cui “l’uomo deve incarnare la guida, la regola, l’autorevolezza” e “la donna deve uscire dalla logica dell’emancipazione e riabbracciare con gioia il ruolo dell’accoglienza e del servizio”.

Tuttavia: “La parola disciplina applicata alla relazione di coppia mi disgusta – spiega all’Huffington Post Costanza Miriano -. Il mio libro non c’entra niente con la violenza e le punizioni ed è rivolto a donne che vogliono abbracciare la vera libertà”. “L’invito alla sottomissione – conclude Costanza 
Miriano – è funzionale a capire meglio l’altro; a scoprire la bellezza del partner e del sacro vincolo che unisce una coppia sposata”.