La città di Kirman si trova nella regione sud-orientale del paese, lontana dalle principali strade di comunicazione, anche per questo la sua produzione di mirabili tappeti floreali ha sempre avuto una sua caratteristica precisa. Il suo simbolo è la rosa.
Una particolarità della regione è la composizione chimica dell'acqua con la quale vengono lavati i tappeti dopo l'annodatura che giova molto alla colorazione dei filati e alle tinture delle lane, i cui colori sono particolarmente ben accostati e dai riflessi luminosi, come il turchino, l'azzurro, il rosso, il verde e il giallo-dorato.
I tappeti di Kirman hanno comunemente al centro un medaglione di forme svariate, ripetuto per un quarto nei cantonali. Spesso al suo posto vi è un intreccio di rami fioriti. In altri esemplari si presenta un grande albero fiorito su cui si posano uccellini variopinti a indicare il paradiso di Allah. Molto spesso i tessitori riproducono figure di animali, serpenti, tigri, cerbiatti, ecc.
Nei tralci fioriti predomina la rosa in varie forme e colori, perciò è chiamato il roseto della Persia da questa sua precisa identità e dalla quale i Kirman sono facilmente riconoscibili. Sono i tappeti più floreali di tutta la produzione persiana.
La bordura generalmente ripete i motivi centrali, oppure piccoli medaglioni intrecciati da rami, spesso con uccellini, detti cartigli. In alcuni sono incisi passi coranici o poesie auliche.
I materiali impiegati sono lane nobili, sempre cardate e filate a mano, provenienti da ovini locali e chiamate kork a significare la loro sericità e morbidezza, perché spesso provenienti dalla pancia e dal sottogola di agnellini giovanissimi, in alcuni esemplari di finissima fattura. Il nodo impiegato è sempre il sennéh.
Forse è anche uno dei tappeti più imitato da varie produzioni pakistane, cinesi, indiane, ecc. proprio
per la sua florealità che si presta a varie interpretazioni e che colpisce subito per la bellezza cromatica e l'armonia di colori.
La sue misure vanno da quelle grandi nei più antichi a quelle moderne molto "occidentalizzate" per la grande richiesta del mercato europeo negli anni scorsi, specialmente in Francia ove venne allestita una speciale produzione denominata "petit fleur" a indicare una precipua caratteristica.
La produzione antica è praticamente scomparsa, quando appare un esemplare in ottime condizioni
presso un'asta internazionale si scatena la bagarre tra i collezionisti e amatori che fa lievitare enormemente il prezzo a tutto vantaggio del proprietario e di chi vende, sottrendolo alla vista dei "comuni mortali".