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17 agosto 2011 3 17 /08 /agosto /2011 09:59
Rodi è la principale isola del Dodecaneso, dichiarata patrimonio dell'umanità dall'ONU, ma è stata la culla della civiltà per i numerosi insediamenti di popolazioni minoiche. Ma chi diede l'mpulso maggiore alla sua espansione furono i Dori che costruirono anche una delle 7 meraviglie del mondo. Dalla cronaca di Filippo di Bisanzio si rileva la descrizione del Colosso. Era alto 32 metri e per erigerlo l'allievo di Lisippo Chari, usò una torre d'assalto alta 40 metri, abbandonata dall'assalitore Demetrio Poliorcete che era stato sconfitto. La statua dedicata al dio Helios poggiava le gambe sull'ingresso del porto di Rodi e reggeva tra le mani un enorme braciere contenente fuoco perpetuo che fungeva anche da faro, ma durante le numerosi invasioni nemiche dal mare, veniva aperto con un meccanismo a leva, e il fuoco precipitava sulle navi nemiche che entravano del porto, incendiandole. A seguito di un terremoto violento negli anni 224 e 223 a.C. il Colosso crollò spezzandosi sulle ginocchia. Gli arabi approfittarono di questa circostanza per attaccare Rodi e trafugare tutti i resti del gigante che furono venduti a Nemesa. Ancora oggi sono visibili i resti delle due colonne raffiguranti i monconi delle gambe sulla cui sommità sono state poste due statue di cervi in bronzo. Rodi, chiamata anche l'isola delle rose, conobbe un periodo di maggior splendore con l'alleanza con Roma e intraprese un'intensa attività commerciale. Fondò importanti colonie in Sicilia e nell'Italia mediridionale. Sono famose le sue ceramiche e i suoi vasi, custoditi nel museo archeologico della Magna Grecia insieme a numerosi altri reperti rinvenuti nelle località di Ialissos e Kamiros. La sua decadenza cominciò nel V° secolo a.C. quando entrò in guerra contro i Persiani, si sfaldò l'esapoli creata con altre città dell'Asia Minore con il ritiro di Alicarnasso, cosi Rodi diventò membro della Lega Ateniese sotto la guida politrica di Ialissos. Nel 408 a.C. venne fondata la città di Rodi sotto l'eminente personalità di Cleabulo di Lindos, uno sei sette saggi dell'antichità, Sembra che con la caduta del Colosso, l'sola conobbe anche il suo periodo più oscuro e non fu più possibile la sua ricostruzione a causa di un editto di voto al dio che ne impediva la rinascita. Ma senza dubbio il simbolo di potenza che rappresentava il gigante, era di monito a tutti i popoli che si affacciavano sull'Egeo, con mire espansionistiche verso la piccola Rodi.
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2 luglio 2011 6 02 /07 /luglio /2011 11:16

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Chi vuole visitare la città di Napoli e non solo i luoghi stereotipi, deve assolutamente visitare quella “sotterranea” vera città nella città, ma con un fascino straordinario che svela la vera “Partenope” dei nostri libri e della sua storia millenaria.

Nel sottosuolo di Napoli esiste una città a oltre 40 metri di profondità, fatta di cisterne, cunicoli, cimiteri, catacombe ecc. alcuni risalenti a 5000 anni fa. Già i primi abitanti della antica Neapolis avevano scavato nella roccia di tufo di origine vulcanica, estraendola e usandola poi per costruire case e fortificazioni, cosi che man mano che cresceva di sopra, si allargava anche il sottosuolo.

La conquista romana diede un ulteriore impulso alla Napoli sotterranea, essi convogliarono nei cunicoli le acqua del torrente Serino distante circa 70 km dalla città, costruendovi un imponente acquedotto utilizzato ancora oggi, con enormi cisterne a decantazione che forniva acqua a tutta la popolazione esistente.

Mirabili sono le catacombe di San Gaudioso e il Cimitero delle Fontanelle con le mura greco-romane ove sono conservati i resti di cristiani perseguitati dai romani prima e dai barbari poi.

La Soprintendenza speciale per i beni Archeologici di Napoli organizza speciali visite guidate per 25 persone per volta. Sotto la dominazione borbonica del XVIII° secolo essi fecero costruire una ulteriore galleria sotterranea come una via di fuga verso il mare per i regnanti, oggi viene usato come deposito di auto.

Si accede alle catacombe dalla basilica di S.Maria alla Sanità nel centro di Napoli nei pressi dalla famosa via Spaccanapoli , ove vi è ancora l'affresco del IV-V secolo, più antico della citata santa ed un altro di San Gaudioso vescovo dell'Abitinia tra stupendi affreschi di altri santi. Questi ritrovamenti hanno del miracoloso come racconta lo storico Celano.

Questa testimonianza storica si trova nel cuore di Napoli e già i greci scelsero questa località ove allestirono la loro necropoli pagana, trasformata poi in cimitero cristiano, le miriadi di grotte presenti furono utilizzate per dare una sepoltura dignitosa a circa trecentomila morti causati dalla pestilenza che colpì la città nell'anno 1656 e numerose altre ivi confluite dalle chiese bonificate. Esso fu chiamato "cimitero delle fontanelle".

Oggi i resti umani di questi morti vengono curati da devoti volontari che hanno creato una specie di culto, stigmatizzato dalla chiesa per evitare ogni fanatismo. Per ogni teschio è stato creato una specie di altarino con lumini e rosari, ove pregare per le loro anime.

Napoli Sotterranea EntranceContatto

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  • : Blog di lalchimista
  • : Sono poeta,scrittore e saggista,esperto in tappetologia,quindi questo spazio sarà dedicato a queste mie passioni,chi ama la paesia o i tappeti orientali troverà tanti consigli utili e la consulenza gratuita per i vostri tappeti perchè sono convinto che chi è in possesso di conoscenze tecnico-scientifiche le deve mettere a disposizione di tutti,altrimenti è come se non fossi mai vissuto una volta morto. Sono reperibile su flyngcarpet@hotmail.it
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