Overblog
Segui questo blog Administration + Create my blog
28 aprile 2013 7 28 /04 /aprile /2013 17:43

 

 

 

 

 

L’ossessione del controllo per ingordigia di dominio. Un grande fratello anche in fondo al mare: tra l’altro inquina ed uccide la vita.

 

Addio santuario dei cetacei. Bentornati nel Mar Tirreno, un’area marina “rigorosamente protetta” dallo Stato italiano, dove però la NATO, in collaborazione con la Piaggio ed alcune università sperimenta la prima rete wireless subacquea al mondo. A farne subito le spese gli abitatori marini, in particolare i cetacei, soprattutto i delfini, spiaggiati a centinaia durante i primi mesi di quest’anno, a causa dell’inquinamento acustico emesso dai sonar e dalle apparecchiature operative.

 

Infatti è stata attivata nelle profondità dell’isola di Pianosa – zona una volta incontaminata – la prima rete wireless sottomarina e robotica. Il progetto è denominato Underwater Acustic Network e ci stanno lavorando dal 2010 gli scienziati del Centro interuniversitario di ricerca sui sistemi integrati per l’ambiente marino, l’Università di Pisa e in particolare il Centro Piaggio. Uan è un progetto europeo, finanziato con tre milioni di euro, al quale partecipano università, centri di ricerca e industrie di Italia, Norvegia, Svezia e Portogallo.

 

Il network è stato ottimizzato a decodificare dati acustici utilizzati da potenti sonar. «Una delle sperimentazioni principali del progetto UAN – conferma il professor Andrea Caiti, ordinario alla facoltà di Ingegneria dell’Università dio Pisa – utilizza i robot subacquei autonomi come nodi mobili della rete: l’intelligenza di bordo dei robot li fa spostare all’interno nei punti in cui la trasmissione-ricezione dati è di volta in volta migliore». Sempre a Pianosa è in atto un’altra sperimentazione parallela: quella del centro di ricerca Nurc della Nato con sede a La Spezia. Anche in questo caso si sperimentano reti wireless subacquee ma con un interesse militare rivolto esclusivamente “allo studio dei protocolli di trasmissione dati”. L’obiettivo è realizzare sistemi di sorveglianza bellica per la sorveglianza di siti subacquei ad accesso limitato in ambito civile e militare.

 

2230083069_b8335ec5ce.jpg«Comprendere l’ambiente sottomarino e capire i segreti della comunicazione sotto la superficie del mare è essenziale per sviluppare robot mobili e sensori subacquei in grado di lavorare in network in tali condizioni – spiega John Potter, coordinatore dell’esperimento per il Nurc – Lo studio di reti intelligenti e autosufficienti è di grande interesse per i Paesi Nato, in quanto punti di partenza per future tecnologie per la sorveglianza e la protezione di aree marittime sensibili».

 

La “base” della sperimentazione è il battello oceanografico Leonardo. Supportato dalla Marina Militare Italiana, il test e coinvolge anche le università di Padova, La Sapienza di Roma e quella portoghese di Oporto.

 

In Italia le regole di protezione della Natura non valgono per i padroni USA e per gli “scienziati” asserviti al potere.

 

Per dirla con Gregory Bateson: «Stiamo imparando sulla nostra pelle che l’organismo che distrugge il suo ambiente distrugge sé stesso».

Condividi post
Repost0
7 marzo 2013 4 07 /03 /marzo /2013 11:39

La lunga estate del Panda in barca a vela continua! Dopo i campi e le vacanze con il WWF in cui centinaia di partecipanti sono andati per mare spinti da Eolo, parte da Trieste la seconda edizione della regata "L'Italia in Barca a Vela: il Mare che Unisce", promosso Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca in collaborazione con la Federazione Italiana Vela, la Lega Navale Italiana ed il Corpo delle Capitanerie di Porto – Guardia Costiera a cui aderisce il WWF Italia.

velawwf3ll progetto è nato su iniziativa del MIUR per proporre un'esperienza formativa e altamente educativa agli studenti italiani delle Scuole Secondarie di II Grado, a partire dagli iscritti al terzo anno, e si sviluppa attraverso la realizzazione di otto crociere-scuola di quattro giorni ciascuna che a tappe toccheranno diversi porti della penisola. A ogni tappa della crociera, effettuata conquattro barche a vela, si alterneranno una serie di equipaggi ognuno dei quali composto da uno skipper professionista, otto studenti e un docente accompagnatore. La barca a vela, come sperimentato questa estate nei campi e nelle vacanze WWF,  luogo perfetto dove sperimentare quotidianamente le regole della convivenza civile e della libertà reciproca. "Il viaggio in barca a vela costituisce un'esperienza educativa d'eccellenza e per questo lo proponiamo da tempo come attività di turismo responsabile. Una barca a vela ha degli spazi ridotti e può essere una buona palestra per sperimentare la limitatezza delle risorse visto che acqua, cibo, energia sono risorse limitate su una barca ma anche sul nostro Pianeta" ha dichiarato Maria Antonietta Quadrelli responsabile Educazione WWF Italia.

capraia velaL'edizione 2012 dell'iniziativa si arricchisce di contenuti e risorse e si pone una serie di finalità tra le quali: educare al rispetto dell'ambiente, alla salute, allo sport, alla solidarietà, all'integrazione e all'inclusione sociale e scolastica, promuovere la conoscenza del mare e il turismo scolastico, favorire l'autonomia, la condivisione, il piacere della libertà e del sapere, superare le diversità e prevenire la dispersione scolastica. Inoltre attraverso la navigazione desidera far rivivere ai partecipanti i momenti più importanti della storia culturale, sociale, politica ed economica d'Italia. Infine, il progetto intende avvicinare i giovani alla vela, trasmettere il valore etico dello sport, il fair play e il senso della sana competizione.

Gli studenti che partecipano all'edizione 2012 sono circa 300 e provengono da tutto il territorio nazionale. Gli istituti coinvolti sono complessivamente 49 (33 Istituti Scolastici, 8 Istituti Nautici, 8 Istituti Alberghieri IPSEOA) e si avvicenderanno nelle 28 tappe previste per fare il periplo della penisola. La navigazione inizierà il 3 settembre da Trieste per concludersi il 9 ottobre a Genova. Ogni crociera sarà effettuata a bordo di quattro barche vela (due Cyclades 50.5, un Bavaria 49 e un Delphia 47) sulle quali saliranno gli studenti. Le imbarcazioni confortevoli e sicure saranno condotte da istruttori di vela coordinati da Antonio Marsano, skipper professionista affiliato al Circolo Velico Lucano. Ogni equipaggio è composto da 10 persone: uno skipper, un allievo di un Istituto Nautico che farà esperienza diretta al fianco dello skipper, un allievo velawwf2IPSEOA che si occuperà della cambusa e della cucina, sei studenti degli altri istituti e un docente accompagnatore.

A bordo, gli studenti saranno impegnati in corsi di vela e navigazione, corsi di gestione dell'imbarcazione e della cambusa, lezioni di biologia marina, lezioni di educazione alimentare e saranno chiamati a preparare ricette legate alla tradizione e ai prodotti dei porti d'approdo. Inoltre dovranno studiare le costellazioni, scrutare il cielo e osservare il movimento delle stelle. Ai ragazzi sarà richiesto anche di tenere un diario di bordo su cui annotare pensieri, commenti, riflessioni e raccogliere materiale fotografico e video che testimoni la loro esperienza. Questo materiale una volta terminato il progetto verrà raccolto e utilizzato per una mostra e una pubblicazione dedicata a questo singolare percorso formativo.

In ogni sede di partenza, come accaduto per l'edizione 2011, sarà allestito uno stand del MIUR dove si tramonto velapotranno ricevere informazioni relative alle attività promosse dall'Ufficio IV della Direzione Generale per lo Studente, l'Integrazione, la Partecipazione e la Comunicazione.

Anche la Federazione Italiana Vela sarà presente con un proprio spazio espositivo e un simulatore dinamico rotante appositamente predisposto per far provare a tutti gli studenti delle scuole della città ospite la sensazione della navigazione in barca a vela, il tutto sotto la guida di esperti istruttori federali.

Il WWF Italia contribuisce al progetto "L'Italia in Barca a Vela: il Mare che Unisce" per la tutela delle specie marine e per una 'navigare sostenibile' portando tutta la sua esperienza nell'educazione ambientale, nel turismo responsabile  e nella gestione delle aree marine protette a partire proprio dalla Riserva marina di Miramare a Trieste da dove ha preso  avvio la regata.

Nelle tappe toccate dalla regata verranno organizzate attività di educazione ambientale, con una serie di "lezioni di natura" alla presenza di esperti WWF e attività di sensibilizzazione in loco in particolare il 3 settembre a Trieste, il 9 a Giulianova, il 18 a Policoro, il 23 a Reggio Calabria, il 2 ottobre a Roma e a Genova il 9 per la tappa conclusiva .

VelawwfIl Mediterraneo
"Il Mediterraneo ospita una incredibile diversità culturale, sociale, politica, economica e biologica con l'8% della biodiversità marinamondiale e ben il 28% di specie endemiche. Eppure, questo patrimonio di così elevata valenza è ben lungi dall'essere trattato con le dovute cure e attenzioni. Al contrario, è sottoposto ad una pressione antropica estrema che lo porta ad essereinquinato, degradato, sfruttato oltre misura. Per questo il WWF Italia ha lanciato la campagna "Per un Mediterraneo di qualità" http://mediterraneo.wwf.it/ di cui anche questa regata fa parte. L'obiettivo del WWF prevede la sensibilizzazione di governi, amministrazioni e cittadini per lo sviluppo di un sistema di gestione integrato delle coste e dei mari, dove la salvaguardia degli ecosistemi vada di pari passo con uno sfruttamento economico sostenibile e una netta riduzione dell'inquinamento e degli impatti derivanti da attività umane quali pesca, turismo, navigazione e traffico marittimo, produzione energetica, urbanizzazione e industrializzazione costiera. Proprio oggi verrà lanciato il dossier "Teniamo la rotta! Tutela dell'ambiente marino e navigazione marittima" con una serie di proposte tra cui zone off-limits e regole più severe per la navigazione nelle aree sensibili come il Santuario dei Cetacei e la necessità di garantire dal 2013 i fondi per la 'flotta antinquinamento'", ha detto Marco Costantini responsabile Mare WWF Italia.

Condividi post
Repost0
5 gennaio 2013 6 05 /01 /gennaio /2013 12:07

In inverno ci sono dei fenomeni che apparentemente si assomigliano, ma che nella realtà sono diversi tra loro. Faccio riferimento alla brina, alla galaverna, alla calabrosa e al gelicio. Che differenza c’è tra loro? Andiamo per ordine:

Brina

È un deposito di ghiaccio fatto di granuli a forma di scagliette o aghi che si forma su superfici che tendono a perdere calore (vedi foto d’apertura). Cielo sereno e calma di vento sono gli elementi che favoriscono la sua formazione, perché aiutano il calore diurno a disperdersi velocemente. La brina può originarsi anche sopra altra brina (se per esempio non si è sciolta durante il giorno precedente) o sopra la neve. E si può formare anche nei frigoriferi. Se la brina si forma in primavera può esseredannosa per l’agricoltura e la vegetazione in genere in quanto danneggiano i germogli delle nuove piante.
[Gallery: i fiocchi di neve al microscopio]

Galaverna

Galaverna
È un deposito di ghiaccio a forma di aghi, scaglie o anche a superficie continua che si forma quando vi ènebbia con una temperatura inferiore agli zero gradi centigradi. Di solito il rivestimento che si viene a creare non è molto consistente. Il fenomeno della galaverna è ilpassaggio da vapore acqueo a ghiaccio, che può avvolgere il terreno, gli alberi, i tetti delle case e mille altre cose.
Tra tutti i fenomeni del gelo invernale è forse il più spettacolare perché può trasformare gli alberi in vere e proprie strutture scultoree. Come tutti gli altri fenomeni tuttavia, la durata è generalmente breve in quanto scompare al calore del Sole.

Calabrosa

Calabrosa
La calabrosa è un deposito di ghiaccio che si produce in caso di nebbia con temperatura inferiore a 0 °C, di solito tra -2 °C e -8 °C. Si verifica quando si produce lasolidificazione veloce di grosse gocce di nebbia. Al contrario della galaverna, costituita da aghi di ghiaccio, la calabrosa è formata da una crosta piuttosto compattadi ghiaccio con granuli che lo rendono simile a una spugna, a causa delle bolle d’aria che vi si trovano. Il colore è biancastro, se sottile è semi-trasparente. Sulle superfici la calabrosa può formare depositi di grande spessore, specie con vento forte. La densità è maggiore della galaverna, per cui è molto dannosa per i cavi elettrici e rami di alberi.

 

Gelicidio

Gelicidio
Il gelicidio è prodotto dalla pioggia o dalla pioviggine che precipitano in forma liquida nonostante vi sia unatemperatura dell’aria inferiore a 0 °C. Ciò fa si che essageli a contatto con il terreno. Il gelicidio, a causa del peso del ghiaccio, è tuttavia causa di numerosi disservizi dato che può provocare la caduta di rami anche di grande spessore nonché la rottura di cavi elettrici, con conseguente interruzione dell’illuminazione pubblica, problemi alle comunicazioni telefoniche e alla circolazione per il fondo stradale scivoloso. Nei casi più gravi quando si originano tempeste di ghiaccio, possono cadere anche grossi alberi causando danni davvero note

Condividi post
Repost0
15 ottobre 2012 1 15 /10 /ottobre /2012 09:22
Condividi post
Repost0
8 ottobre 2012 1 08 /10 /ottobre /2012 18:31

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

3092984425_9f931d8d6a.jpg

 

Eccoli due ogni settimana - questo è il minor numero di leopardi in catturati e illegalmente commercializzati in India, secondo un nuovo studio del Fondo mondiale per la natura (WWF). E se si considera gli incidenti non dichiarati, questa cifra potrebbe salire a quattro ogni settimana, dice il rapporto. Come le simili su altri grandi felini, anche questo rues che il bracconaggio e il commercio illegale sono vergognosamente diventati la più grande minaccia per la sopravvivenza del 'principe dei gatti'.

La maggior parte della nostra conservazione è tiger-centric. Quindi, il fatto stesso che uno studio decennale (2001-2010) è stata dedicata alla sua povera, ma non per questo meno maestoso cugino leopardo, è di per sé qualcosa di sedersi e prendere nota. Più spesso che no, il leopardo fa notizia nel subcontinente indiano per essere sulla 'caccia' nella periferia di habitat umani  o se l'animale è intrappolato dai funzionari forestali e rilasciata nel suo habitatCome l'elefante, il leopardo è stato al centro di brutto uomo-animale conflitti che rendono infelici per la lettura sui giornali.

Il WWF combatte strenuamente il commercio della fauna selvatica con il monitoraggio del traffico di rete dice ora che i risultati nel suo nuovo rapporto sul commercio clandestino sono più del doppio di tutti i segnalati leopardo relative alle statistiche del commercio illegale. Questo è allarmante ai fini dell'estinzione della specie

Nessuna stima attendibile della popolazione del leopardo Panthera pardus esiste in questo paese. Ciò è dovuto soprattutto di natura elusiva dell'animale e la sua distribuzione geografica capillare. Una stima vaga mette il numero a meno di 5 animali per 100 km quadrati e così il numero totale di esemplari in tutto il paese nessuno lo sa. E' opportuno effettuare un censimento della popolaziome di questi felini in India. 

Condividi post
Repost0
26 settembre 2012 3 26 /09 /settembre /2012 13:02

la nuova e sorprendente tecnologia energetica chiamata:  “E-Cat” (Energy Catalyzer), inventata dall’ Ing. Andrea Rossi, salverà la Terra, rivoluzionerà il mondo, e migliorerà anche le Nostre vite! 

Si tratta di una nuova fonte di energia, che ha caratteristiche quasi ideali: è economica, pressoché inesauribile, e anche pulita! Quando ne potremo usufruire? Molto presto! I primi impianti con tecnologia E-Cat da 1MWatt termici sono già fase di produzione, e verranno installati nei prossimi mesi. L’ invenzione dell’ Ing. Andrea Rossi è sostanzialmente una forma di “Fusione Fredda”, LENR (Low Energy Nuclear Reactions), ovvero una tecnologia basata su: reazioni nucleari a bassa energia

Niente paura! Il fenomeno fisico che sta alla base di questa meravigliosa tecnologia energetica, che è l’ E-Cat, in effetti, è si di natura nucleare, ma ha poco a che fare con l’ energia atomica da “Fusione Calda”; per intenderci con quella che, come sappiamo, ha causato anni fa il disastro di Chernobyl, in Russia, e più di recente, anche quello di spaventoso di Fukushima, in Giappone … 

E-Cat02 

Nel caso dell‘ E-Cat il fenomeno energetico si produce a partire da un riscaldamento del nucleo del dispositivo. Il calore fornito dall’ esterno, e solo nella fase iniziale, serve ad innescare la reazione nel sistema Nichel, in polvere nano metrica, e Idrogeno in gas a pressione, (più qualcosa ancora, al momento segreta), contenuto nel nucleo. Questo modesto calore viene dato da una semplice resistenza elettrica, che fornisce una temperatura al nucleo del reattore dell’ E-Cat dell’ ordine di solo qualche centinaio di gradi Celsius. In questo caso non si ha però assolutamente la produzione di radioattività pericolosa e nociva, come quella che invece si sprigiona all’ interno dei nuclei delle centrali atomiche a “Fusione Calda”. Non si ha neppure la generazione di Neutroni, che sarebbero poi pericolosi per i tessuti biologici umani, ma solo di raggi Gamma a bassa intensità, facilmente schermabili con del piombo, e quindi resi assolutamente innocui … 

Nel caso invece delle attuali centrali atomiche, le reazioni di cui si parla sono in effetti quelle di fissione nucleare. Queste avvengono per lo più a partire dai nuclei di Uranio o Plutonio. La fissione nucleare (o Fusione Calda) è una reazione nucleare ad altissima temperatura, tipicamente utilizzata proprio nei reattori nucleari, e nelle attuali centrali atomiche, e anche nei tipi più semplici di bombe atomiche, quali le bombe all'Uranio (come quella che colpì Hiroshima), o al Plutonio (come quella che colpì Nagasaki). 

In pratica una centrale atomica è una sorta di “bomba atomica” in cui la reazione di fissione nucleare, che consiste nella separazione di un nucleo pesante, normalmente Uranio, Plutonio o Thorio, in due o più nuclei leggeri più neutroni liberi, in questo caso in pratica il nucleo si divide liberando energia termica. I prodotti della fissione sono isotopi radioattivi con lunghissimi tempi di decadimento (fino a milioni di anni), ossia hanno bisogno di milioni di anni per ridurre la loro radioattività … Le elevatissime temperature scatenate in queste reazioni, devono essere controllate, per poter avere un’ uso civile dell’ energia termica così prodotta, e la sua successiva conversione in energia elettrica … Si tratta comunque di impianti estremamente costosi, complessi e pericolosi, e dalle dimensioni elefantiache … 

Invece il reattore E-Cat dell’ Ing Andrea Rossi è estremamente semplice! E’ di dimensioni contenute, ed è relativamente economico! In questo caso parliamo di “fusione fredda”, poiché il fenomeno avviene a temperature “basse”, dell’ ordine di alcune centinaia di gradi (e non come la fisica classica considera come fenomeni possibili, ma solo a milioni di gradi di temperatura, tipicamente all’ interno del sole, e delle stelle in generale …). La reazione che avviene all’ interno del reattore E-Cat, utilizza un catalizzatore (al momento segreto) che fonde insieme Idrogeno gassoso e Nichel, in polvere nano metrica, per formare rame, e liberare raggi gamma, che generano il calore nell' E-Cat stesso. Bisogna dire, per completezza, che questo tipo di fenomeni non sono ancora completamente compresi, specialmente usando le categorie della fisica così come la conosciamo oggi, anzi, questa fisica, al momento, non li considererebbe neppure possibili, in queste condizioni operative di temperature relativamente basse … Lo stesso Ing. Andrea Rossi dichiara che: “non sono ancora stati spiegati tutti i principi fisici che stanno alla base del funzionamento del Suo E-Cat …”. Ma non importa … A Noi, per il momento, basta che l’ E-Cat funzioni, che sia sicuro, e che ci dia energia, economica e pulita! Ci sarà tempo in seguito per studiare e capire più a fondo il fenomeno fisico, magari grazie ad un nuova fisica dell’ energia.

Condividi post
Repost0
26 settembre 2012 3 26 /09 /settembre /2012 13:02

la nuova e sorprendente tecnologia energetica chiamata:  “E-Cat” (Energy Catalyzer), inventata dall’ Ing. Andrea Rossi, salverà la Terra, rivoluzionerà il mondo, e migliorerà anche le Nostre vite! 

Si tratta di una nuova fonte di energia, che ha caratteristiche quasi ideali: è economica, pressoché inesauribile, e anche pulita! Quando ne potremo usufruire? Molto presto! I primi impianti con tecnologia E-Cat da 1MWatt termici sono già fase di produzione, e verranno installati nei prossimi mesi. L’ invenzione dell’ Ing. Andrea Rossi è sostanzialmente una forma di “Fusione Fredda”, LENR (Low Energy Nuclear Reactions), ovvero una tecnologia basata su: reazioni nucleari a bassa energia

Niente paura! Il fenomeno fisico che sta alla base di questa meravigliosa tecnologia energetica, che è l’ E-Cat, in effetti, è si di natura nucleare, ma ha poco a che fare con l’ energia atomica da “Fusione Calda”; per intenderci con quella che, come sappiamo, ha causato anni fa il disastro di Chernobyl, in Russia, e più di recente, anche quello di spaventoso di Fukushima, in Giappone … 

E-Cat02 

Nel caso dell‘ E-Cat il fenomeno energetico si produce a partire da un riscaldamento del nucleo del dispositivo. Il calore fornito dall’ esterno, e solo nella fase iniziale, serve ad innescare la reazione nel sistema Nichel, in polvere nano metrica, e Idrogeno in gas a pressione, (più qualcosa ancora, al momento segreta), contenuto nel nucleo. Questo modesto calore viene dato da una semplice resistenza elettrica, che fornisce una temperatura al nucleo del reattore dell’ E-Cat dell’ ordine di solo qualche centinaio di gradi Celsius. In questo caso non si ha però assolutamente la produzione di radioattività pericolosa e nociva, come quella che invece si sprigiona all’ interno dei nuclei delle centrali atomiche a “Fusione Calda”. Non si ha neppure la generazione di Neutroni, che sarebbero poi pericolosi per i tessuti biologici umani, ma solo di raggi Gamma a bassa intensità, facilmente schermabili con del piombo, e quindi resi assolutamente innocui … 

Nel caso invece delle attuali centrali atomiche, le reazioni di cui si parla sono in effetti quelle di fissione nucleare. Queste avvengono per lo più a partire dai nuclei di Uranio o Plutonio. La fissione nucleare (o Fusione Calda) è una reazione nucleare ad altissima temperatura, tipicamente utilizzata proprio nei reattori nucleari, e nelle attuali centrali atomiche, e anche nei tipi più semplici di bombe atomiche, quali le bombe all'Uranio (come quella che colpì Hiroshima), o al Plutonio (come quella che colpì Nagasaki). 

In pratica una centrale atomica è una sorta di “bomba atomica” in cui la reazione di fissione nucleare, che consiste nella separazione di un nucleo pesante, normalmente Uranio, Plutonio o Thorio, in due o più nuclei leggeri più neutroni liberi, in questo caso in pratica il nucleo si divide liberando energia termica. I prodotti della fissione sono isotopi radioattivi con lunghissimi tempi di decadimento (fino a milioni di anni), ossia hanno bisogno di milioni di anni per ridurre la loro radioattività … Le elevatissime temperature scatenate in queste reazioni, devono essere controllate, per poter avere un’ uso civile dell’ energia termica così prodotta, e la sua successiva conversione in energia elettrica … Si tratta comunque di impianti estremamente costosi, complessi e pericolosi, e dalle dimensioni elefantiache … 

Invece il reattore E-Cat dell’ Ing Andrea Rossi è estremamente semplice! E’ di dimensioni contenute, ed è relativamente economico! In questo caso parliamo di “fusione fredda”, poiché il fenomeno avviene a temperature “basse”, dell’ ordine di alcune centinaia di gradi (e non come la fisica classica considera come fenomeni possibili, ma solo a milioni di gradi di temperatura, tipicamente all’ interno del sole, e delle stelle in generale …). La reazione che avviene all’ interno del reattore E-Cat, utilizza un catalizzatore (al momento segreto) che fonde insieme Idrogeno gassoso e Nichel, in polvere nano metrica, per formare rame, e liberare raggi gamma, che generano il calore nell' E-Cat stesso. Bisogna dire, per completezza, che questo tipo di fenomeni non sono ancora completamente compresi, specialmente usando le categorie della fisica così come la conosciamo oggi, anzi, questa fisica, al momento, non li considererebbe neppure possibili, in queste condizioni operative di temperature relativamente basse … Lo stesso Ing. Andrea Rossi dichiara che: “non sono ancora stati spiegati tutti i principi fisici che stanno alla base del funzionamento del Suo E-Cat …”. Ma non importa … A Noi, per il momento, basta che l’ E-Cat funzioni, che sia sicuro, e che ci dia energia, economica e pulita! Ci sarà tempo in seguito per studiare e capire più a fondo il fenomeno fisico, magari grazie ad un nuova fisica dell’ energia.

Condividi post
Repost0
20 settembre 2012 4 20 /09 /settembre /2012 10:29

3366983543_58cf16a3eb.jpg

 

Dopo uno studio durato ben 18 anni l’Agenzia Spaziale Europea è riuscita a definire un quadro preciso dell’aumento del livello dei mari. Contrariamente a quanto si potrebbe pensare la crescita del livello marino non è uguale su tutti i mari della Terra, come spiega la rivista scientifica Focus.

Se la media è di 3 mm all’anno, attorno alle Filippine e giù, giù fino al Borneo (vedi cartina della pagina) l’aumento del livello marino raggiunge i 10 mm all’anno.

E nel Mediterraneo? La situazione, contrariamente a tutti i toni allarmistici, non è delle peggiori. L’aumento non è superiore alla media, anzi in alcuni punti il livello del marediminuisce.

Questo avviene soprattutto nel Mar Ionio (osserva ancora con attenzione la cartina). Più volte ebbi a spiegare questa situazione, nonostante fossi continuamente contraddetto. In realtà pochissima acqua entra in quantità maggiori dallo Stretto di Gibilterra in quanto l’acqua che arriva dalla Groenlandia tende a rimanere nell’Oceano Atlantico, aumentando il livello di quest’ultimo. Ciò non toglie che si debba abbassare il livello di guardia, ma non bisogna sempre fare allarmismo estremo senza dati alla mano.

Quali sono le cause?L’aumento del livello dei mari non è direttamente collegato allo scioglimento dei ghiacci del Polo Nord, come si potrebbe pensare . Quei ghiacci infatti, appoggiano sul mare e il loro scioglimento non determina un innalzamento del livello marino (se non ci credete provate a mettere un cubetto di ghiaccio in un bicchiere, riempirlo d’acqua, attendere che il ghiaccio si scioglie e verificate se il livello dell’acqua è aumentato.

Non sarà così. Il ghiaccio infatti, è meno denso dell’acqua e quando si scioglie le molecole occupano meno spazio e quindi il livello dell’acqua non aumenta). Tuttavia a causa dello scioglimento dei ghiacci groenlandesi, di quelli antartitici (in piccola parte per fortuna), di quelli alpini e himalaiani e soprattutto a causa dell’espansione dell’acqua dovuta al riscaldamento delle stesse, il livello dei mari aumenta.

Condividi post
Repost0

Présentation

  • : Blog di lalchimista
  • : Sono poeta,scrittore e saggista,esperto in tappetologia,quindi questo spazio sarà dedicato a queste mie passioni,chi ama la paesia o i tappeti orientali troverà tanti consigli utili e la consulenza gratuita per i vostri tappeti perchè sono convinto che chi è in possesso di conoscenze tecnico-scientifiche le deve mettere a disposizione di tutti,altrimenti è come se non fossi mai vissuto una volta morto. Sono reperibile su flyngcarpet@hotmail.it
  • Contatti

Recherche

Liens