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11 maggio 2013 6 11 /05 /maggio /2013 18:39

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Le frasi sono ormai nell’uso comune: “sono giù”, “sono depresso”, “mi sento svuotato”. La vita, insieme alle gioie, somministra anche periodi difficili: un lutto, la perdita del lavoro, un esame importante da rifare, dissapori in famiglia, un divorzio, la pensione, la menopausa, la perdita della giovinezza, una malattia, tutte evenienze difficili da superare. Di solito questi episodi durano 4-6 mesi, poi passano e l’umore torna ai livelli di partenza. Ma se in questo periodo se ci si rivolge al medico, la risposta è spesso una pillola e questo spiega perché da anni la vendita di antidepressivi continui ad aumentare.

L’Agenzia del farmaco segnala che fra il 2000 e il 2009 il consumo di antidepressivi in Italia è aumentato del 76% ([1]). Nulla di strano: gran parte dell’informazione dei medici viene fatta dalle aziende farmaceutiche che hanno tutto l’interesse a vendere pillole. E anche molta dell’informazione che circola sui mass media, televisione compresa, è condizionata dalle aziende farmaceutiche. Inoltre la pillola è una risposta facile: il paziente esce dallo studio soddisfatto. Ma non sempre è la risposta corretta [2] e a volte è addirittura sbagliata e dannosa. Facciamo chiarezza.



 

 

L’Italia ha un particolare problema di depressione?

No, anzi: l’Italia ha la grande fortuna di avere molte giornate di sole e di luce, e questo previene gran parte dei casi di depressione. L’incidenza della depressione maggiore infatti è molto inferiore [3] rispetto agli altri paesi del mondo: il rischio è del 3% contro il 6% della Francia, il 5,3% dell’Olanda e la prevalenza, cioè le persone che hanno sofferto di una crisi depressiva nell’arco di tutta la vita, è del 10% in Italia contro il 18,8% dell’Olanda, il 21,4% della Francia, il 14,5% del Belgio. Trasportando queste percentuali in numeri si può dire che 1,8 milioni di Italiani sono in questo momento depressi e circa 6 milioni ne soffriranno o ne hanno sofferto nell’arco della vita.



 

 

Si può prevenire la depressione?

Certamente sì: chi sa di avere consanguinei che hanno sofferto di depressione è bene che inizi con la prevenzione e quindi adotti uno stile di vita regolare: andare a letto sempre alla stessa ora e alzarsi sempre alla stessa ora; fare molta attività fisica preferibilmente all’aria aperta; avere un’alimentazione prevalentemente vegetale con l’aggiunta di pesce; una vita sociale ricca sembrano essere tutti fattori di prevenzione. E non fumare e non bere più di 1-2 bicchieri di alcolici (birra e vino) al giorno.



 

Si può risollevare l’umor nero?

Certo: stare al sole o sotto lampade che ne imitino la luce [4] per esempio migliora il tono dell’umore. Anche fare attività fisica regolare: camminare a passo veloce, pedalare in campagna, fare una partita a calcetto, sciare, meglio se l’attività fisica si svolge all’aria aperta. Praticare tecniche di rilassamento [5] e ascoltare musica [6]. Questi secondo il Nice, (National Institute of Clinical Excellence Britannico [7] sono i primi interventi efficaci.

 

Che cosa fare negli adolescenti depressi?

Negli adolescenti bisogna fare particolare attenzione e intervenire soprattutto nella prevenzione. Irregolarità della vita, poche ore di sonno, uso di sostanze d’abuso (fumo, alcol e altre in genere), vita prevalentemente notturna con scarsa esposizione alla luce e vita sedentaria al computer o davanti alla televisione possono predisporre alla depressione. Nel caso dei giovani intervenire sullo stile di vita è particolarmente importante perché su di loro gli antidepressivi aumentano il rischio di suicidio [8] nei primi due mesi di uso tanto che l’Fda ha richiesto che questo rischio sia particolarmente evidenziato.

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