Sono poeta,scrittore e saggista,esperto in tappetologia,quindi questo spazio sarà dedicato a queste mie passioni,chi ama la paesia o i tappeti orientali troverà tanti consigli utili e la consulenza gratuita per i vostri tappeti perchè sono convinto che chi è in possesso di conoscenze tecnico-scientifiche le deve mettere a disposizione di tutti,altrimenti è come se non fossi mai vissuto una volta morto. Sono reperibile su flyngcarpet@hotmail.it
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In soccorso degli “stalloni” di tutto il mondo, la Pfizer introdusse nel 1998 il Viagra, pillola miracolosa contro l’impotenza, che riempì di denaro le casse dell’azienda farmaceutica.
La particolarità dell’evento risiede nel fatto che, inizialmente il viagra era stato introdotto per combatterel’angina pectoris, un evento patologico caratterizzato dalla comparsa di dolore al petto in seguito ad attività fisica più o meno intensa. Alla base dell’angina vi è una ridotto afflusso di sangue al cuore a causa della ridotta dimensione del lume delle coronarie, le arterie che portano il sangue al cuore. Il Viagra, Sildenafil è il nome del principio attivo, agisce inducendo la produzione di una piccola molecola, l’ossido nitrico, che causa la vasodilatazione delle coronarie, un maggiore afflusso di sangue al cuore e quindi riduzione del dolore (angina).
Incredibilmente, ma non tanto, visto che la disfunzione erettile è una delle prime manifestazioni della malattia cardiovascolare, uno degli “effetti collaterali” del Viagra era proprio una bella erezione duratura. E così la Pfizer ha preferito venderlo come farmaco per l’impotenza, piuttosto che come farmaco per i malati di cuore. Gran bell’affare!
Oggi, i farmaci per l’angina pectoris, i famosi nitrati, sono largamente adoperati per le malattie cardiovascolari ed hanno sicuramente un prezzo inferiore rispetto al Viagra, essendo, tra l’altro, detraibili.
Come tutti i farmaci, anche quelli contro l’impotenza, come Viagra, Cialis, Levitra, presentano effetti collaterali lievi, come nausea, dispepsia, o gravi come collasso e shock, e vanno assunti sotto prescrizione medica.
La novità del Vitaros
Il principio attivo del Vitaros è l’Alprostadil o Prostaglandina E1, una molecola con capacità vasodilatatorie. Per queste sue proprietà, l’Alprostadil fu originariamente utilizzato per malattie malformative (difetti cardiaci congeniti in cui è necessario mantenere aperto il Dotto di Botallo) o per le vasculiti come il morbo di Buerger. Poi, come per il Viagra, la sensazionale scoperta: se iniettato nei corpi cavernosi, l’Alprostadil provocava l’erezione. E così dopo qualche anno, l’Apricus Biosciences Inc. è riuscita a trasformarlo in una crema spalmabile sul pene con effetti che compaiono da cinque minuti a mezz’ora dopo e durano per circa due ore.
Nonostante il Vitaros sia stato presentato come farmaco, ed effettivamente possiede le carte, per sostituire Viagra e simili, non bisogna dimenticare che è in ogni caso un farmaco e come tale, può presentare effetti collaterali. Non si può usare più di due o tre volte alla settimana e non più di una volta nell’arco della giornata. Può causare giramenti di testa o svenimenti, ed è sconsigliato guidare o usare macchinari entro una o due ore dalla somministrazione. Non è il caso di usarlo se la partner è in gravidanza, allatta al seno o è in età fertile: a meno che non si utilizzi un preservativo.
Il Vitaros è commercializzato in Italia dalla Bracco, in tubetti da 100 mg di crema in due dosaggi,
da 200 e 300 microgrammi, al costo di 48 euro a confezione. E’ indicato negli uomini di età uguale o superiore a 18 anni con incapacità di raggiungere o mantenere un’erezione sufficiente per permettere un rapporto sessuale soddisfacente.
Con l’introduzione del Vitaros si spera che la vita dell’uomo sotto le coperte, possa essere più soddisfacente per sé ed ovviamente per la sua partner. Questi farmaci, tuttavia, permettono l’erezione temporanea, ma non curano la disfunzione erettile. Per la cura di quest’ultima è necessario correggere i suoi fattori di rischio e seguire una dieta equilibrata con moderata attività fisica.
In ogni caso, come ricorda un vecchio proverbio: chi l’ha “duro”, la vince.
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