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Continua la fase di digitalizzazione dei documenti relativa al settore dei veicoli a motore.
Dal 5 ottobre il tradizionale certificato di proprietà su carta, (CdP) necessario per vendere o rottamare ogni mezzo, è stato sostituito dal nuovo attestato online che sarà conservato negli archivi magnetici del PRA, Pubblico Registro Automobilistico.
Il cambiamento messo in atto dall’ACI (Automobil Club Italia) è stato ribattezzato con il nome di Semplificauto e interessa tutte le agenzie di pratiche che effettuano intermediazione tra il PRA e gli automobilisti.
La completa digitalizzazione del certificato di proprietà avverrà gradualmente. Fino al mese di febbraio 2016 ci sarà un regime transitorio nella gestione di alcune pratiche e durante il passaggio gli atti predisposti dai notai e dai Comuni continueranno a essere effettuati in modalità tradizionale.
Ai nuovi acquirenti di veicoli e a chi effettua nuove trascrizioni verrà rilasciata unicamente unaricevuta con un codice di accesso attraverso il quale consultare il CdP online sul sito dell’ACI. I vantaggi per i cittadini non saranno di tipo economico e la spesa per l’IPT (Imposta Provinciale di Trascrizione, che comprende la registrazione al PRA) resterà la stessa, partendo per un’automobile nuova da una tariffa base di 150,80 euro.
I benefici dell’abolizione del documento materiale riguardano piuttosto la sicurezza intrinseca del certificato in quanto elimina le situazioni di furto o di smarrimento dello stesso atto, evitando l’incombenza di dover fare denuncia alle Forze dell’Ordine per ottenerne in un secondo momento il duplicato. Grazie alla conservazione elettronica dei dati spariranno 30 milioni di fogli di carta, liberando milioni di metri cubi di archivi, che evidentemente richiedevano alti costi gestionali per lo stesso ente.
Il CdP attesta l’effettiva proprietà del veicolo: contiene oltre ai dati del proprietario, la targa del mezzo, il numero di telaio, la data dell’immatricolazione, i cavalli fiscali e eventuali ipoteche che gravano sul veicolo. Il cartaceo era entrato in vigore nel 1927, quando le annotazioni erano effettuate rigorosamente a mano e in bella scrittura: solo nel 1970 arrivò il primo archivio informatico.
La smaterializzazione del certificato riguarderà circa 11 milioni di formalità effettuate dal PRA ogni anno, che si compongono di 1,8 milioni di nuove iscrizioni, 6 milioni di trasferimenti di proprietà, 1,7 milioni di radiazioni e circa 1,2 milioni di altre tipologie (iscrizioni ipoteche, fermi amministrativi, perdite di possesso, duplicati).
“L’ACI è orgoglioso che il PRA, gestito da 88 anni, rientri tra le prime pubbliche amministrazioni centrali ad aver completato il processo di digitalizzazione”, si legge sul sito dello stesso Automobil Club. La digitalizzazione messa in atto dall’ente arriva a pochi mesi dall’approvazione della riforma della pubblica amministrazione, che prevede in futuro l’introduzione di 'un’unica modalità di archiviazione finalizzata al rilascio di un documento unico contenente i dati di proprietà e di circolazione degli autoveicoli', mettendo fine all’esistenza dei due attestati.