Sono poeta,scrittore e saggista,esperto in tappetologia,quindi questo spazio sarà dedicato a queste mie passioni,chi ama la paesia o i tappeti orientali troverà tanti consigli utili e la consulenza gratuita per i vostri tappeti perchè sono convinto che chi è in possesso di conoscenze tecnico-scientifiche le deve mettere a disposizione di tutti,altrimenti è come se non fossi mai vissuto una volta morto. Sono reperibile su flyngcarpet@hotmail.it
Il liquido seminale del salmone è un ottimo agente (organico, ovviamente) per estrarre le Terre rare, preziosi elementi indispensabili a telefoni, computer e altri oggetti elettronici, molto difficili da riciclare una volta che questi diventano rifiuti. Lo ha scoperto una squadra di scienziati nipponici in una ricerca sperimentale pubblicata su PlosOne. Le cosiddette Terre rare sono composte da 17 elementi chimici: i quindici lantanoidi più ittrio e scandio (in realtà sono sedici, perché il Promezio è radioattivo con emivita molto breve e in pratica non si trova in natura). Le Terre rare entrano come componenti essenziali in molti dispositivi tecnologici tra i più diffusi, ma anche in magneti di alta prestazione, pannelli fotovoltaici,catalizzatori e persino come coloranti delle ceramiche.
Estrazione e riciclo
La Cina è il principale produttore di Terre rare, ma il loro smaltimento e recupero è questione problematica ed essenziale. TraTerre rare e metalli nobili, l’Italia ne importa il 90% e ne ricicla appena il 17% (dati 2012). Attualmente l’estrazione e il riciclo delle Terre rare è costoso, complicato e dannoso per l’ambiente, perché implica di solito l’utilizzo di sostanze chimiche aggressive, tossiche e persino radioattive. Si tratta principalmente di processi pirometallurgici o idrometallurgici (questi ultimi tendenzialmente più sostenibili e efficaci dei primi). C’è fame di alterative – come il biomining, tecnologia dell’industria mineraria che usa batteri specializzati per estrarre e isolare gli elementi utili direttamente dalle rocce dei giacimenti. Sorprendentemente, lo sperma di pesce potrebbe essere quella vincente.
Shirako e bio- mineraria
Lo sperma di salmone è ben noto in Giappone, dove gli organi genitali maschili del pesce, che contengono il liquido seminale, sono usati come cibo – lo shirako, una specialità al pari del siciliano lattume che si ottiene lavorando le sacche del liquido seminale di tonno e ricciola. Il gruppo di scienziati delle Università di Tokyo e Hiroshima - che nel 2010 aveva studiato tecnologie di biomining per il riciclo di Terre rare - ha iniziato a ragionare su questa nuova, possibile soluzione. È noto, infatti, che il liquido seminale del pesce contiene fosfato, lo stesso che attraeva i batteri nell’esperimento precedente. A esserne ricco è il Dna, di cui è in gran parte costituito. Il fosfato, a differenza del Dna puro, è insolubile in acqua e viene usato dai salmoni per fecondare le uova nei fiumi del mondo.
Recuperare sostanze strategiche, senza inquinare
Gli scienziati hanno dunque versato liquido seminale essiccato e polverizzato di salmone essiccato e polverizzato in un contenitore di vetro contenente campioni di tulio e lutezio (le due Terre rare più “rare” e costose). Lo sperma di salmone ha attratto e assorbito le due Terre rare, che sono state successivamente separate (usando acido e una centrifuga) per poterle riutilizzare. Si tratterebbe dunque di un estrattore non inquinante, anche se il processo deve essere ulteriormente testato e perfezionato, possibilmente usando elementi chimici per potenziarlo e renderlo efficace con altre Terre rare – i processi di separazione sono spesso specifici per alcuni elementi, e non è possibile l’estrazione contemporanea di tutti. La sua fattibilità economica è ancora tutta da verificare, ma potenzialmente è fattibile, dato che lo sperma di salmone – usi gastronomici a parte – è generalmente un sottoprodotto dell’industria ittica, che finisce nella spazzatura: solo in Giappone ne vengono buttate via migliaia di tonnellate all’anno. Potrebbe rivelarsi alla fine una soluzione poco costosa e di facile reperibilità.