Sono poeta,scrittore e saggista,esperto in tappetologia,quindi questo spazio sarà dedicato a queste mie passioni,chi ama la paesia o i tappeti orientali troverà tanti consigli utili e la consulenza gratuita per i vostri tappeti perchè sono convinto che chi è in possesso di conoscenze tecnico-scientifiche le deve mettere a disposizione di tutti,altrimenti è come se non fossi mai vissuto una volta morto. Sono reperibile su flyngcarpet@hotmail.it
Scienze umane e tecnologie sociali link- È stato tenuto segreto per quasi due anni, è stato fatto volare nella brughiera milanese più volte e in molti modi e una volta conclusa la prima fase di prove è stato presentato alla ribalta internazionale del salone aerospaziale parigino di Le Bourget. È il Progetto Zero, un aereo dalle strane forme bianche e rosse attorno alle quali si concentrano gli occhi curiosi degli specialisti di ogni continente: sicuramente la macchina volante più attrattiva di questo salone.
BANCO PROVA - L’avveniristico velivolo è stato costruito da Agusta Westland e i suoi primi test celesti (primo volo nel maggio 2011) sono stati effettuati nella sede di Cascina Costa accanto ai più tradizionali elicotteri che conosciamo. E proprio per guardare a un loro futuro diverso, più sofisticato e perfezionato, è nato Progetto Zero. «È un dimostratore tecnologico, un banco prova volante», spiega Luigi Umberto Ricci Moretti, direttore del programma, «con il quale abbiamo affrontato sfide in campi diversi del volo verticale i cui risultati saranno trasferiti sui futuri programmi».
ELETTRICO - Si tratta di un velivolo interamente elettrico capace di sollevarsi in verticale come un elicottero grazie a due grandi eliche intubate che, una volta nell’aria, ruotano di 90 gradi permettendo di procedere in orizzontale come un aeroplano. Questa tecnologia è un’evoluzione di una conoscenza maturata con la costruzione del convertiplano AW 619 che Agusta Westland sta collaudando per il trasporto civile. Ma con il Progetto Zero si va, appunto, oltre facendo funzionare tutto con l’elettricità e non con motori tradizionali.
MATERIALI COMPOSITI - Gli altri aspetti innovativi riguardano la capacità di autogestirsi da solo in volo (ha radar altimetro, Gps e sistemi di autogoverno) ed è costruito con criteri di grande semplicità oltre ad avere strutture leggerissime in materiali compositi. Altre soluzioni applicate riguardano poi l’eco-compatibilità: la sua silenziosità è da record. Di questo velivolo dalle vaghe forme quasi da fantascienza curate da Stile Bertone, si è conclusa ora la prima fase di test dimostrando l’efficacia delle scelte compiute.
PROGETTO - Il progetto è frutto di un investimento della società che ha coinvolto quindici società fornitrici di varie parti e conoscenze, quattro delle quali sono straniere (Giappone, Usa, Gran Bretagna). Le altre sono tutte italiane, la maggior parte del gruppo Finmeccanica come Selex Es che ha costruito il cervello di guida. Altre provengono da campi diversi (automobili e motociclette) e che ora hanno portato anche metodi diversi nel sofisticato mondo aeronautico soprattutto nell’ottica di tagliare i costi. Progetto Zero è un efficace piano di ricerca tecnologica che potrà essere prezioso per sostenere una capacità italiana nel settore e mantenerla a quel livello di competitività internazionale che oggi detiene. Adesso si attende l’avvio della seconda fase (nella quale si collauderà anche una versione ibrida con propulsore diesel) destinata a continuare il lavoro finora condotto con successo.