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28 febbraio 2012 2 28 /02 /febbraio /2012 14:08
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12 dicembre 2011 1 12 /12 /dicembre /2011 19:51

Secondo la dattiloscopia, la scienza della criminologia secondo la quale ognuno di noi ha le creste papillari delle dita assolutamente personali e diverse da ogni altro individuo. Partendo da questo principio è possibile teoricamente identificare l'autore di un fatto criminoso dall'esame delle sue impronte lasciate sul luogo del crimine.

Se hai subito un furto in casa chiedi anche l'intervento della Polizia Scientifica la quale si avvale di moderne tecnologie per il rilievo delle eventuali impronte digitali lasciate dal ladro con le quale può subito compiere un esame analitico-comparativo computerizzato delle stesse, confrontandole con quelle contenute nel data-base del cervellone del Ministero dell'Interno, ed in caso positivo potrà individuare l'autore del furto se è schedato.

 

Il metodo di comparazione usato dagli organi di Polizia risulta molto attendibile nel caso di autori di fatti criminosi già precedentemente segnalati all'organo centrale del Ministero dell'Interno, che ne elabora tutti dati. Oppure possono risultare utili comparandole con quelle di chi era presente sul posto al momento del fatto criminoso. I Gabinetti Provinciali di Polizia Scientifica o il Ris dei Carabinieri,sono perfettamente attrezzati per affrontare queste situazioni.

 

Essi provvedono compiutamente alla identificazione degli autori di qualsiasi reato attraverso i frammenti di impronte digitali o palmari rinvenuti sulla scena del crimine. Dopo i rilievi essi procedono d'iniziativa per esclusione o sospetto anche con l'ausilio di sofisticate tecnologie informatiche collegate con la Direzione Anticrimine Centrale inserendo i dati nel sistema denomimato AFIS, il quale fornisce in breve tempo il risultato delle analisi anche i frammenti di impronte, riuscendo a dare un volto al suo proprietario.

 

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18 novembre 2011 5 18 /11 /novembre /2011 11:38
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15 luglio 2011 5 15 /07 /luglio /2011 07:04

214094004_1529790d31.jpgCapita a tutti di notare un'auto ferma da mesi presso casa, apparentemente chiusa a chiave senza segni di effrazioni, come si fa a sapere se è rubata? Se la segnali magari nessuno passa a vedere e rimane sempre al solito posto, come ci si assicura che è solo parcheggiata e non rubata? Ecco come.

Vi sono decine di vetture in giro nei pressi di casa nostra o zone adiacenti parcheggiate regolarmente, ma c'è una in particolare che nessuno viene mai a riprendere, passano mesi a volte anni, è quella vettura è sempre al suo posto. Magari è rubata. Ma come si fa a saperlo se è regolarmente chiusa e non presenta segni di violenza o vetri rotti?

Basta rilevare il numero di targa e fare questa verifica attraverso il web. Collegarsi al sito Coordinamento.mininterno.it (nella sezione “ricerca targhe”) è un sito del Ministero dell'Interno ove vengono inserite dalle forze di polizia, tutte le vetture rubate in Italia e tenuto sempre aggiornato e cancellano le ritrovate. Digitare la targa rilevata in maiuscolo nell'apposito banner e cliccare sul pulsante "ricerca" .

Alla apertura della pagina seguente ed in caso di esito negativo, apparirà la scritta " la targa richiesta non risulta nell'archivio dei veicoli rubati" invece in caso positivo, cioè che la vettura è rubata, apparirà una serie di dati riportanti dove e quando è stata rubata, il proprietario e dove è stata sporta la relativa denuncia di furto.

Non rimane che avvertire il numero di emergenza delle forze dell'ordine, questa volta indicando il luogo dove si trova la vettura rubata e dovranno intervenire per forza, perché essa magari è stata usata per commettere altri reati e quindi sarà sottoposta ad ulteriori controlli scientifici.

Non dimentichiamo nel segnalare il ritrovamento, di dire in quale situazione si trova la vettura, se ha le gomme a terra, se abbiamo notato qualcosa di anomalo all'interno, tipo fuoriuscita di fili o altro,

oggetti insanguinati, ecc. Una vettura rubata può nascondere misteri che possono risolverne altri, oppure è stata messa lì apposta, magari minata! Con i tempi che corrono la prudenza non è mai troppa, ed il nostro zelo può essere determinante.

Succede anche che può servire come dimora a qualche disgraziato, che la usa come letto di notte.

Payantche bel parcheggio (2)

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21 giugno 2011 2 21 /06 /giugno /2011 08:11

2934853259_d9999ffc1b.jpgOgni tanto si sente parlare di incidenti legati alle caldaie a gas dovute al mal funzionamento ed alla cattiva manutenzione, portando sempre in primo piano il problema sicurezza di esse ormai indispensabili nelle nostre case. Questa vuole essere una piccola guida alla loro sicura efficienza.

controlli sui rischi

Dalle ultime statistiche di Confartigianato solo il 70% delle caldaie italiane sono seguite da una corretta manutenzione da parte di tecnici specializzati, e negli ultimi 4 anni si sono registrati 163 casi di incidenti domestici a causa del loro malfunzionamento.

Sparsi sul territorio nazionale e la maggior parte causati da poco ricambio d'aria dei locali e la carenza di manutenzioni. Gli impianti a rischio risultano essere le caldaie autonome, scaldabagni e apparecchi di cottura.

come effettuare la manutenzione periodica

Esiste un decreto legge il 192/2005 che stabilisce i tempi e le modalità delle verifiche degli impianti e recita che gli impianti di potenza nominale di 35 KW" i controlli vanno effettuati almeno una volta all'anno.

Quelli inferiori a 35 kw" praticamente le caldaie che abbiamo in casa, cioè autonomi, devono essere controllati ogni due anni quando l'impianto sia "vecchio" di almeno 8 anni mentre per quelli più "giovani" il decreto stabilisce il controllo ogni 4 anni per i locali abitati.

Tenendo presente comunque la pericolosità tendenziale del gas e considerando che oggi la manutenzione data in abbonamento annuale ad una azienda specializzata, essa fornisce assistenza per ogni anno con una spesa modica che si aggira in media sui 60/70 € e 150 per il controllo dei fumi che era già obbligatorio prima del citato decreto.

In tal modo si può essere sicuri che non si correrà alcun rischio, dormendo sonni tranquilli e si potrà accendere la propria caldaia, quando i comuni permetteranno il riscaldamento domestico, specie al nord.

Dette aziende provvederanno ad avvisare gli utenti della scadenza per la verifica e fisseranno il giorno per i relativi controlli, riparazioni e pulizia caldaie.

come verificare il lavoro eseguito

Il tecnico ogni 4 anni eseguirà il controllo fumi e la revisione caldaia se ha meno di 8 anni e se la essa è posizionata all'esterno dell'appartamento. Invece ogni 2 anni se la stessa è posizionata all'interno dell'immobile ed ha meno di 8 anni e non è a tenuta stagna.

Comunque qualsiasi piccolo o grande inconveniente si dovesse riscontrare in essa, o magari non si riaccende, non esitare ad avvisare subito la ditta manutentrice, che invierà un proprio addetto. Meglio non fare mai da sé in questi casi.

Comunque è opportuno segnalare che le associazioni dei consumatori hanno effettuato una indagine sui costi di manutenzione ottenendo un calmieramento di essi, d'intesa col movimento difesa del cittadino. Consultarle in caso di dubbi. info@mdc.it

Flame of gasDannata caldaia

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  • : Blog di lalchimista
  • : Sono poeta,scrittore e saggista,esperto in tappetologia,quindi questo spazio sarà dedicato a queste mie passioni,chi ama la paesia o i tappeti orientali troverà tanti consigli utili e la consulenza gratuita per i vostri tappeti perchè sono convinto che chi è in possesso di conoscenze tecnico-scientifiche le deve mettere a disposizione di tutti,altrimenti è come se non fossi mai vissuto una volta morto. Sono reperibile su flyngcarpet@hotmail.it
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