Non più test specifici o invasivi e costosi per la diagnosi dei tumori, ma semplici analisi del sangue: questo il futuro dello screening oncologico.
Ad annunciarlo è Pier Paolo Di Fiore, direttore del programma di medicina molecolare presso l’Istituto Europeo di Oncologia, ieri a Milano in occasione della giornata dedicata.
Il 90% delle funzioni del genoma umano sono ad oggi sconosciute, ma i ricercatori dello Ieo (Istituto Europeo di oncologia) hanno scoperto qualcosa di nuovo: «In questo 90%, ci sono delle piccole sequenze di genoma che producono delle molecole chiamate microRna - spiega Di Fiore - I microRna vengono “sputati” fuori dalle cellule e vanno nei liquidi biologici, sono presenti nel sangue e si possono dosare».
E sono proprio questi microRna a svolgere un ruolo chiave nella diagnosi del tumore attraverso le analisi del sangue, infatti, «le cellule tumorali secernono più microRna, e di una qualità diversa rispetto a quello secreto dalle cellule sane - spiega l’esperto - Abbiamo sviluppato un protocollo per il dosaggio di micro Rna nel sangue: è un semplice test ematico, cerchiamo una persona sana e una con un tumore, vengono dosati i microRna nel plasma e c’è un algoritmo molecolare che trasforma questi risultati in una predizione di basso o alto rischio, a seconda del paziente».
Per ora il test si è dimostrato «ad altissima affidabilità ed efficienza», sottolinea Di Fiore, sui pazienti affetti da tumore al polmone. «Stiamo implementando protocolli per effettuare lo stesso tipo di algoritmo per i tumori della mammella e dell’ovaio, che rappresentano due condizioni estreme», aggiunge l’esperto.
Questi test, oltre ad essere innovativi per la semplicità con cui vengono fatti, «avranno costi 20, 30 volte inferiori alla procedura che normalmente viene adoperata» sottolinea Di Fiore, aggiungendo: «In un anno e mezzo o due, il test dovrebbe essere pronto per essere introdotto nella pratica clinica sperimentale dello Ieo».