Il nordic walking, la camminata nordica che si fa con delle racchette simili a quelle usate per lo sci di fondo, è promossa dai medici per la riabilitazione di chi ha patologie cardiache, i portatori di pacemeker e per il trattamento dell’obesita. Lo dimostrano 2 nuovi studi. Il primo è dell’European society of cardiology che, sull’European journal of preventive cardiology, definisce promettente la specialità per chi soffre di insufficienza cardiaca e i portatori di pacemaker. Sperimentato su 111 malati, monitorati a distanza, per 5 volte alla settimana e per 8 settimane complessive, è stato ritenuto sicuro ed efficace a scopo riabilitativo più del semplice camminare.
La seconda ricerca è pubblicata sul Journal of human kinetics e dimostra che, in un campione di 46 donne obese e in menopausa, un allenamento di nordic walking di 10 settimane composto da 10 minuti di riscaldamento, 40 minuti di camminata nordica, 20 minuti di ginnastica a corpo libero e 10 minuti di stretching diminuiscono il punto vita, migliorano il metabolismo e la forza muscolare. La camminata con le racchette inoltre fortifica anche la parte superiore del busto al contrario di molte altre attività, come corsa, bici o camminate che invece tonificano soprattutto la parte inferiore.
Sono oltre 10 milioni gli amanti del nordic walking. Nata in Finlandia negli anni ‘60 si fa in 40 paesi nel mondo, secondo la International nordic walking federation ed è un allenamento per lo sci da fondo. In Italia la specialità fa sempre più proseliti che si incontrano nei parchi e nei giardini cittadini. «Brucia più calorie della corsa ma ha un unico difetto» - dichiara Malin Svensson, atleta svedese, allenatrice guru in Europa e negli Stati Uniti e autrice del libro `Nordik walking´, ritenuto la bibbia fra gli amanti della specialità -«Ci vuole coraggio a mostrarsi mentre si cammina con le racchette e in assenza di neve, le persone pensano che tu sia un po’ nerd».
Già nel 2012 in uno studio condotto all’ospedale militare di Breslavia in Polonia e presentato all’Heart Failure Congress dell’European Society of Cardiology aveva dimostrato questo sport è molto benefico per chi soffre di scompenso cardiaco, perché aiuta ad allenarsi con maggior intensità rispetto alla camminata semplice migliorando allo stesso tempo la capacità cardiorespiratoria e la qualità di vita di chi lo pratica, il tutto in totale sicurezza per il cuore.